di Alfredo Marchetti
Le nuove generazioni sono disperate, senza un obiettivo, costantemente attaccate agli smartphone. Ma è davvero sempre così? La Misericordia ci ricorda che molto spesso viviamo di pregiudizi, di soluzioni facili. Basta guardare queste ragazze e ragazzi che si impegnano, danno le loro forze per la comunità e regalano il loro tempo libero per aiutare gli altri che la nebbia si dirada: un mondo migliore, finché ci saranno queste persone, è ancora possibile. Hanno tra i 14 e i 26 anni, fanno parte del gruppo Gemme della Misericordia San Francesco di Massa, guidata dal presidente Bruno Ciuffi. C’è chi studia, chi sogna di entrare nel mondo della sanità, chi è arrivato nel volontariato perché è stato a stretto contatto con le emergenze e ha capito che soccorrere l’altro è la sua missione di vita.
Facce pulite, occhi brillanti, si riuniscono una volta ogni 15 giorni per fare il punto e organizzare i gruppi per gli eventi che sono in calendario. Servizi sociali, dagli anziani nelle case di riposo ai bambini, con eventi a tema per i più piccoli. Ma anche centralino e servizi di ambulanza ordinaria. Il gruppo, composto da 16 volontari, di cui 10 minorenni, è un esempio concreto che non tutti i giovani pensano soltanto a divertirsi o a giocare alla playstation, ma c’è anche chi vuole essere un supporto per la società. Luca Mutti ha 14 anni, è il più giovane del gruppo: "Sono qui da un mese, è stata una mia scelta, non sono stato consigliato da nessuno, desideravo aiutare gli altri". C’è poi il 26enne Gianmarco Pardini: "Ho iniziato 2 anni fa, sentivo l’esigenza di fare la mia parte, qualcosa di utile per gli altri e ho trovato il mio riferimento nella Misericordia. Piano piano sono cresciuto è ora faccio servizio civile. Ma anche altre cose come il servizio sociali, i lavori di ufficio, oppure il banco alimentare, o do una mano per gli eventi". Ha 18 anni Aurora Balzani che ha "cominciato 2 anni fa. Ho iniziato con il livello base, successivamente mi sono interessata al livello di primo soccorso. Nel corso del tempo ho fatto servizi sociali e attività di ambulanza ordinaria".
E’ appena maggiorenne Gabriele Pucci, ha deciso di indossare la casacca della Misericordia perché, racconta "ho fatto esperienze ospedaliere che mi hanno fatto entrare nel volontariato, servizi sociali, poi area emergenza. Finito il servizio civile continuerò a fare il volontario. Desidero cercare di essere utile alle persone che sono sempre più trascurate dal mondo in generale, si notano con il banco alimentare, lo si percepisce a tutti i livelli, esistono molte persone che hanno necessità di un punto di riferimento".
Il gruppo è attivo nelle case di accoglienza, come ad esempio Casa Versilia, che ospita persone con disabilità mentale. L’ultimo evento sabato scorso, ’Non ti bere la vita’, che ha visto i volontari relazionarsi con i loro coetanei nel tentativo di sensibilizzarli a non abusare con di alcol. Tramite un visore 3d, che simulava lo stato di ebbrezza, hanno raccontato i rischi che si possono incorrere nel caso ci si metta alla guida dopo aver bevuto un bicchiere di troppo. "Voglio aiutare – racconta Giulia Vergellito, 18 anni –, desidero dare una mano al prossimo, è una soddisfazione interiore. Studio per entrare a lavorare in un ospedale". Andreea Bordei di 19 anni, al quinto anno di alberghiero, è "da due mesi che sono entrata. Una soccorritrice di qui mi disse di entrare, dopo che insieme avevamo soccorso una ragazza che aveva sbattuto la testa allo skatepark. Ho iniziato a fare servizi e ho trovato qui una vera famiglia, passo più tempo qua che a casa. Fare il volontario per me è un dovere, mi spinge a propormi per l’altro. Mi sono integrata benissimo, ci sono molti giovani della mia età".
Frequenta il liceo scientifico sportivo di Avenza Manuela Sarritzu di 16 anni. È volontaria da novembre: "Sono entrata quando avevo 15 anni, poi ad aprile iniziato il corso base, ora mi alterno tra servizi sociali e ambulanza ordinaria. Vorrei diventare medico chirurgo e mi serviva un primo approccio con le persone malate, per capire se era la mia strada. Per ora mi sta piacendo questo settore". Giovanni Friggeri, 25 anni: "C’era già mia sorella, mi ha dato una spinta per entrare e dare una mano e fare nuove conoscenze. Farò il corso del livello avanzato per partecipare ad eventi che servono a quel livello".