ROBERTO OLIGERI
Cronaca

La fattoria didattica Bongi apre le porte alle scuole e inaugura nuovo spaccio

La famiglia Bongi amplia la sua azienda agricola con una sede sociale per scolaresche e un nuovo punto vendita.

Francesca Bongi e i genitori con alcuni dei formaggi prodotti dall’azienda (foto Pasquali)

Francesca Bongi e i genitori con alcuni dei formaggi prodotti dall’azienda (foto Pasquali)

La fattoria cresce e fa... scuola. Ora c’è anche una sede per l’attività sociale rivolta alle scolaresche nell’azienda agricola della famiglia Bongi, attiva dal Settecento in località Porciglia, vicino a Pratolungo di Fivizzano. Oltre a un nuovo punto vendita più grande. La “scuola” è una struttura all’interno della fattoria che ha la forma a ferro di cavallo tipica delle case rurali toscane, con all’interno chiesa consacrata e tombe di famiglia. E’ attrezzata per accogliere scolaresche e svolgere visite guidate. "Portiamo gli studenti a vedere le fasi salienti del nostro lavoro con gli animali – spiega Francesca Bongi – e i vari processi di trasformazione dei prodotti. A maggio è già previsto l’arrivo di diverse scolaresche delle medie e delle elementari del territorio. Sarà per me una grande soddisfazione accoglierli nel nome della mia famiglia che da secoli, mantiene produttiva la fattoria".

Un’altra tappa importante per la famiglia Bongi, titolare dell’omonima azienda agricola omonima che, domenica pomeriggio, oltre all’area didattica ha inaugurato il nuovo spaccio, per la vendita diretta dei prodotti caseari lavorati nel podere. Non sono mancati il sindaco di Fivizzano Gianluigi Giannetti, funzionari regionali del settore agricolo, referenti di Slow Food e altri produttori di specialità di nicchia. "Il punto vendita originario era ormai piccolo – spiega Francesca Bongi, la giovane titolare che trascorre la sua giornata fra mungere le mucche e preparare gli esami alla facoltà di Giurisprudenza di Roma –, così abbiamo recuperato la vecchia cantina del mezzadro. Uno spazio più grande e agevole che ci ha permesso di ricavare una cella frigorifera dove il nostro formaggio, posto su tavole di pioppo, con pareti e pavimento in roccia e ciotoli per mantenere un’umidità ideale, si affina in maniera eccellente".

Un’azienda che opera su oltre 40 ettari in fondovalle, che produce latticini con latte delle rare mucche pontremolesi, razza un tempo utilizzata per i gravosi lavori agricoli e nelle cave e salvata dall’estinzione con un progetto di valorizzazione delle ‘razze bovine reliquie’ a suo tempo portato avanti dalla Comunità Montana e dall’allora assessore all’agricoltura ed ex sindaco Paolo Grassi, prematuramente scomparso, al quale Giannetti dopo il taglio del nastro ha voluto rendere omaggio.

Roberto Oligeri