La “grande bellezza slow” raccontata agli operatori

Settanta alla scoperta della Lunigiana con il progetto Ambitour dell’Anci

La “grande bellezza slow” raccontata agli operatori

La “grande bellezza slow” raccontata agli operatori

La grande bellezza della Lunigiana è stata lo sfondo scenico del progetto AmbiTour, una visita di operatori turistici e amministratori comunali alle eccellenze storico artistiche e ambientali del territorio. Un percorso “Tra gioielli storici e sapori inaspettati” che ha toccato ieri l’Abbazia e il Museo di San Caprasio di Aulla, i Musei di San Giovanni, di Arte sacra e Bernacca a Fivizzano con incontro al Centro di accoglienza dei Parchi e della Via del Volto Santo, degustazione all’Agri-Bottega del Gusto dell’agriturismo ”Di là dall’Acqua“. Poi Pontremoli con la visita ai gioielli medioevali e barocchi del centro storico e tappa finale al castello di Lusuolo. A fare da guida alla tappe Francesco Bola di Sigeric.

"La Lunigiana – ha detto Gianluigi Giannetti, sindaco di Fivizzano e presidente dell’Ambito Turistico Lunigiana – si presenta come destinazione turistica unica, grazie alla volontà dell’Unione e delle nostre amministrazioni comunali, è pronta per promuoversi e attirare turisti in particolare dal Nord Italia e dai Paesi del Nord Europa. Siamo un territorio splendido, uno spazio da vivere dopo i mesi della pandemia. Abbiamo lavorato nei mesi scorsi incontrando e ascoltando gli operatori turistici e portatori d’interessi. Oggi stiamo attuando un piano operativo condiviso e, grazie anche alla prontezza del gruppo di operatori incaricati della Destination Management Company, la Lunigiana si propone in tempi e modi giusti sul mercato turistico nazionale e internazionale".

Affascinante l’esordio a San Caprasio, abazia fondata nell’884 di cui oggi rimangono solo alcuni resti tra cui tre pilastri con capitelli che sostenevano le coperture del piccolo chiostro.Un luogo da visitare per la sua bellezza e per i tesori che custodisce: fede, arte, storia e leggenda infatti trovano qui un posto ideale per farsi ammirare. Il museo di arte sacra di Fivizzano è formato da due nuclei: uno con opere dell’ex chiesa di San Giovanni, distrutta dal terremoto nel 1920 e del relativo convento agostiniano, nell’altro opere raccolte dagli edifici sacri delle frazioni del comune e di questo fa parte l’opera San Nicola da Tolentino, della metà del Quattrocento.

La tappa pontremolese si è sviluppata tra medioevo e barocco, tra la Cortina di Cacciaguerra , il Duomo e il palazzo Dosi Magnavacca. Ad accogliere il bus con i partecipanti all’escursione il sindaco Jacopo Ferri e la vice Clara Cavellini. Tra gli ospiti c’erano Sonia Pellai di Turismo Anci Toscana e Cristina Pagani della Borsa del turismo digitale. Nel panorama della grande decorazione messa a punto nel Seicento e Settecento fra Emilia, Lombardia asburgica, Granducato di Toscana, Repubblica di Genova la città di Pontremoli gioca un ruolo da assoluta protagonista. Il recente convegno sul barocco ha analizzato la ricca produzione pittorica e l’impressionante attività architettonica che hanno concorso a trasformare la fisionomia culturale di Pontremoli fra Seicento e Settecento.

Natalino Benacci