I ‘Paladini Apuoversiliesi’ pronti ad inviare al Ministero dell’Ambiente le osservazioni sul prolungamento della banchina Taliercio, che non è quella prevista dal nuovo Piano regolatore portuale. In un lungo intervento a firma di Orietta Colacicco i ‘Paladini’ invitano a fare altrettanto anche altre associazioni, enti e privati cittadini. "Quando il mese scorso avevamo segnalato la richiesta presentata dall’Autorità portuale della Liguria Orientale non era chiaro il tipo di intervento, visto che la banchina Taliercio è il molo di sopraflutto – scrive Colacicco – il cui prolungamento per 450 metri sarebbe previsto nel Piano regolatore portuale, quale prima opera del cronoprogramma. E questo è il punto: il rischio sarebbe altissimo perché con grande probabilità incrementerà il fenomeno erosivo".
"Ci chiedevamo il perché di un’assoggettabilità a Via (Valutazione di impatto ambientale) prima del parere del Consiglio superiore dei lavori pubblici sul Piano regolatore portuale atteso per lo scorso novembre, ma che secondo l’Autorità portuale arriverà nei primi mesi del 2025. Dai documenti sappiamo che non si tratta del progetto di prolungamento del molo di sopraflutto per 450 metri ma di un progetto indipendente ad esso collegato. È un’opera propedeutica al Piano regolatore per facilitare l’attracco delle navi da crociera, per un costo totale di 8 milioni e 763mila euro con un cronoprogramma di 10 mesi, che persegue lo scopo di facilitare l’attracco di grandi navi da crociera". A questo proposito Colacicco si domanda: "Come hanno fatto ad attraccare finora?".
"Ci siano già rivolti agli esperti che ci seguono e invieremo le nostre osservazioni come possono farlo tutti gli enti ambientalmente competenti, i Comuni, le categorie economiche, associazioni e privati cittadini – prosegue la presidente dei Paladini –. Una riflessione va fatta invece alla luce di quanto si sa sulle coperture economiche, che non ci sono per le opere che vanno al di là del Piano regolatore, come hanno detto i revisori dei conti. C’è una assoggettabilità a Via per un’opera da quasi 9 milioni di euro che non ha coperture, come al momento non ha coperture il Prp da 478 milioni di euro".
"È previsto – prosegue – un cofinanziamento dei privati, ma bisogna capire per quanto, perché con il dilatarsi dei tempi e alla luce delle grandi trasformazioni e innovazioni nel panorama economico e produttivo internazionale i grandi gruppi sono cauti. Bisogna considerare che un parere favorevole sul Piano regolatore da parte del Consiglio Superiore non è così scontato – conclude Colacicco – né si sa con quali integrazioni e variazioni possa essere approvato dal ministro Matteo Salvini. Si dovrà poi andare a Via di tutte le opere e si ricomincerà secondo la tempistica della procedura" In conclusione i Paladini Apuoversiliesi invitano i soggetti interessati a "inviare entro sessanta giorni dalla pubblicazione dei documenti sul sito del Ministero dell’ambiente. Perché una volta avviato il lungo iter della Via, quanti anni ci vorranno per realizzare le opere? Dieci o quindici?".