
di Claudio Laudanna
Nel cuore di Venezia c’è un carrarino che insegna ai veneziani ad essere veneziani. Così potrebbe riassumersi l’attività di Ferruccio Falconi, classe 1927, marinello doc con alle spalle una lunga e onorata carriera in mare iniziata a bordo dei navicelli nostrani, che da alcuni anni ha inaugurato uno speciale museo nel cuore del capoluogo veneto. Artista, scrittore e anche giornalista per passione, Ferruccio Falconi ha dedicato tutta la sua vita al mare ed è stato per molti anni capo pilota del porto lagunare. Nelle vene della famiglia Falconi scorre sicuramente però anche un po’ di salmastro visto che l’acqua ha richiamato anche i figli di Ferruccio e proprio uno di questi, Andrea, da 35 anni porta avanti un’azienda, la ‘Safety-Sub’, specializzata nello scovare gli antichi reperti sul ricchissimo fondale veneziano. Proprio per tramandare e raccontare quanto visto e vissuto in una vita passata tra le onde, da alcuni anni Ferruccio Falconi ha inaugurato il museo che porta il suo nome e che conserva ed espone quadri, modelli di nave, reperti ripescati dal fondo del mare, ma anche piccoli trattori e chi più ne ha più ne metta. "E’ un gran casino – dice con soddisfazione Ferruccio Falconi nel parlare di questa sua attività -. Il mio scopo è quello di far riscoprire ai veneziani il loro legame con il mare". Tra i pezzi esposti di cui Ferruccio Falconi va più fiero ci sono sicuramente i suoi ‘ritratti di nave’, ma anche tanti altri oggetti che, apparentemente col mare non hanno nulla a che fare. "A Venezia, come nella mia Carrara, i capitani quando non erano per mare coltivavano la terra – spiega Falconi -. A chi viene a visitare il mio museo insegno queste cose e li guido alla scoperta delle radici della Venezia di un tempo".