REDAZIONE MASSA CARRARA

La missione del Wwf. Servono volontari per il monitoraggio delle tartarughe

Il Centro didattico di Ronchi protagonista del recupero di una pericolosa “azzannatrice”: "Ritrovamenti in aumento".

La missione del Wwf. Servono volontari per il monitoraggio delle tartarughe

Il centro didattico del Wwf di Ronchi è ormai un presidio essenziale di area vasta, grazie anche al centro di recupero animali selvatici collegato al progetto tartarughe. "E’ rinato grazie al supporto dell’amministrazione – sottolinea il responsabile Gianluca Giannelli – . Quest’anno abbiamo avuto tantissimi turisti, tante visite guidate. Una stagione davvero ricca". E nelle scorse settimane è stato protagonista di un importante intervento fuori provincia: il recupero di una tartaruga azzannatrice. E’ un animale esotico, classificato come pericoloso non solo per l’habitat ma per la salute, nome scientifico è Chelydra Serpentina. Alcuni esemplari sono stati portati anche in Italia da appassionati dopo la metà degli anni ’90, quando non c’erano troppe restrizioni. Il possesso di una tartaruga azzannatrice ora deve essere segnalato alle Prefetture, evidenzia Luca Giannelli.

"I ritrovamenti stanno aumentando in questi anni perché una volta diventate grandi sono state abbandonate sul territorio – spiega –. Diversi esemplari sono stati ritrovati in Lazio e Lombardia, a Massa una 20 anni fa, lungo il Magliano, da un ragazzino. Sono animali pericolosi perché si nascondono nella melma, utilizzano la lingua come ‘esca’ che si muove fuori dal fango come un verme per attirare soprattutto uccelli. Il morso, grazie a un apparato dentale fatto come due lame e un collo poderoso, negli esemplari più grandi potrebbe tagliare via una mano". L’ultima è stata trovata circa un mese fa in un laghetto sportivo a Pescia e per recuperare l’animale è stato chiamato il centro di Ronchi. "Nei giorni scorsi, su segnalazione dei carabinieri forestali siamo andati sul posto, l’abbiamo prelevata e tenuta in consegna giudiziaria temporanea per un mese circa – racconta Giannelli –. Martedì sono arrivati i militari per il dissequestro e l’affidamento a una nuova struttura specializzata di Cecina, autorizzata dal ministero".

Missione sul campo che si somma al monitoraggio costante che il centro didattico, il Wwf e tantissimi volontari con l’Università e Arpat stanno portando avanti sui nidi di tartaruga che anche ora, a ottobre inoltrato, stanno dando belle sorprese. Dal nido di Poveromo, racconta Giannelli, "sono nate già 35 tartarughe e ora stiamo aspettando i tempi tecnici. Se non ne nascono altre per 3 o 4 giorni arriva l’università per l’esplorazione del nido e per capire se e perché le nascite si sono fermate. "Siamo impegnatissimi su tanti fronti e abbiamo bisogno ancora di volontari – sottolinea Giannelli – per il monitoraggio. Possono contattarci tramite la pagina Facebook del centro didattico o del Wwf Alta Toscana".

FraSco