La ‘pandemia’ delle reggenze. Dodici istituti senza il dirigente

Presidi costretti a dividersi tra plessi diversi e lontani tra loro. E mancano anche direttori amministrativi

La ‘pandemia’ delle reggenze. Dodici istituti senza il dirigente

Ennesimo rientro a scuola in emergenza per il territoro apuano dove mancano dirigenti e impiegati amministrativi oltre al personale docente e Ata

Prima campanella con ben 12 reggenze negli istituti scolastici apuani e uno che ha record, tutto negativo, di non avere né il direttore dei servizi generali amministrativi, la figura apicale sotto il dirigente scolastico, e senza impiegati amministrativi: il “Gandhi” di Aulla. Aggiungiamo un terzo di precariato, all’incirca, sia fra personale assistente Ata sia fra docenti, ed ecco servito l’autunno caldo della scuola di Massa Carrara. Ad aggiornare il quadro è la segretaria provinciale Flc Cgil Scuola, Isa Zanzanaini. Partiamo dalle reggenze. "Ne sono state assegnate 12 per altrettanti istituti perché è ancora bloccato il concorso per nuovi dirigenti" precisa la segretaria del sindacato per andare poi a fare l’elenco completo. Il nuovo dirigente scolastico dell’istituto Giorgini di Montignoso, Nicola Iannalfo, sarà anche reggente di Carrara Paesi a Monte. Marco Battella oltre al Da Vinci della Lunigiana, di cui è il titolare, si occuperà dell’Ic Massa 3. Marcella Bertocchi avrà in carico la Taliercio di Carrara oltre all’incarico di ruolo sul Buonarroti. Elisa Daniela Novelli, dirigente del Gino-Menconi di Avenza, si occuperà pure del Montessori-Repetti di Carrara. Stefania Figaia oltre al liceo Fermi di Massa avrà anche il Marconi di Carrara. Ilaria Zolesi, titolare al Gentileschi, dovrà gestire pure lo Zaccagna-Galilei. L’Ic Massa 6 andrà in reggenza a Carmen Menchini, già dirigente del Malaspina. Lucia Baracchini, dirigente del Pacinotti-Belmesseri, si farà carico anche del Tifoni. Addolorata Langella dal Barsanti di Massa dovrà gestire inoltre il Moratti-Bonomi di Fivizzano. Il dirigente dell’istituto Meucci di Massa, Antonio Giusa, si prende sulle spalle anche il Ferrari di Pontremoli. La dirigente dell’alberghiero Minuto, Silvia Bennati, conferma la reggenza sull’Alighieri di Aulla, e infine il Gandhi di Aulla va in reggenza ad Amedea Cinquanta, dirigente del Baracchini di Villafranca. Un bel gioco a incastri.

"Ma la situazione più grave è quella dei direttori amministrativi – incalza Zanzanaini –. Ne mancano 9 e parliamo della figura che dirige gli uffici amministrativi il che significa che alla partenza delle scuole diversi uffici non saranno a regime, gli stessi che dovrebbero occuparsi di tutte le pratiche della scuola, dei contratti e altro ancora. Fino ad arrivare al caso clamoroso del Gandhi di Aulla dove mancano il direttore generale e tutti gli assistenti amministrativi: in questo momento sta dando una mano il Provveditorato per fare le convocazioni".

Criticità che nascono dai problemi che si ripetono ogni anno. "Mentre già a febbraio sappiamo l’esatta dotazione organica di cui ci sarebbe bisogno, il Governo decide troppo tardi quante persone assumere e dove – spiega la dirigente sindacale – . Le convocazioni si fanno ad agosto, sia per docenti sia per Ata, e si arriva a settembre senza aver completato le procedure. Abbiamo passato il mese di agosto con i docenti che sono stati costretti a scegliere in massimo 24 o 48 ore dove andare, magari nel pieno delle vacanze o di domenica, lavorando pure sui trasferimenti e sugli alloggi. A ogni modo l’anno inizierà con un terzo di precari circa, sia Ata sia docenti, perché alla fine il contingente autorizzato dal Governo basta a sostituire i pensionamenti".

Ci sono poi altri aspetti che preoccupano il sindacato per il futuro della scuola. "L’autonomia differenziata – continua Zanzanaini – ci porterebbe verso una scuola regionalizzata nei programmi e nei contratti, la vediamo come la distruzione di quel che rimane della scuola italiana. Il Governo pensa di attuare la riforma degli istituti tecnici, poi, anche sui licei. Tutte proposte che hanno avuto anche il parere contrario dal Consiglio nazionale della pubblica istruzione ma il Governo sembra non preoccuparsene. Fino alla cosa che per noi è la peggiore di tutte: i nuovi immessi in ruolo saranno costretti a fare un corso di formazione in ingresso a pagamento a proprie spese. Siamo l’unico paese in Europa e forse nel mondo".

Francesco Scolaro