
I dubbi dei campeggiatori ruotano attorno a Guang Rong e porto di Carrara "Il futuro del settore è legato al destino dell’ampliamento dello scalo".
"Pronto? Vorrei prenotare una vacanza, possiamo venire tranquillamente? Ci preoccupa il relitto della nave, l’inquinamento…". E’ una telefonata tipo che in questo periodo ricevono alla reception dei campeggi in zona Partaccia.
"Nonostante il relitto sia a oltre un chilometro – spiega Andrea Genovesi, presidente di Campeggi riuniti Partaccia – nonostante non vi siano problemi legati all’inquinamento, non vi siano perdite d’olio in mare, nonostante tutto sia sotto controllo, messo in sicurezza, la gente è dubbiosa. Chiede, vuole spiegazioni. Cerchiamo di far capire che non ci sono problemi inerenti il relitto davanti al pontile. Però, quando si dice Marina di Massa il pensiero va a quel relitto. E qua la gente viene per il mare. I clienti del ponte di Pasqua poi sono quelli che vengono in estate e la preoccupazione c’è". E comunque, relitto o no, le prenotazioni non mancano. "Un trend migliorativo dal dopo Covid in crescendo. La gente ha capito l’importanza del godersi una vacanza e siamo soddisfatti. I campeggi sono gettonati e la clientela non manca. Per la Pasqua poi giocano un ruolo importante le condizioni meteo e speriamo nel bel tempo". Insomma, le prenotazioni ci sono e questo assaggio d’estate fa ben sperare in una stagione con il pienone di presenze. Tuttavia, c’è un’ombra scura che aleggia sul futuro del turismo apuano: il possibile allungamento del porto di Carrara. "Ci spaventa parecchio il progetto di allungamento del porto – osserva Genovesi – Titolari delle imprese turistiche e delle aziende sono demoralizzati e scoraggiati, e non investono più sulle attività perché vedono il futuro compromesso. Si sta fermando il ’sistema’ della Partaccia. Abbiamo 500mila metri quadrati di campeggi e 12 aziende di stabilimenti balneari e il futuro è molto incerto. Qua ne va del futuro di un settore importante come il turismo balneare, con la sua forza lavoro, il suo indotto nei servizi collegati. Non sappiamo nulla se non dai giornali, e non ci pare corretto nei nostri confronti. Siamo un polmone per l’economia del territorio e dovremmo quantomeno essere coinvolti in questo tipo di scelte, essere informati. Con l’ampliamento del porto – aggiunge – quanti posti di lavoro mettiamo a rischio? Non staremo a guardare, perché dobbiamo salvaguardare fino all’ultimo posto di lavoro".
Dunque, un no deciso al progetto di allargamento del porto di Marina di Carrara: "Perché gravare su Marina di Carrara quando abbiamo i porti di Spezia e Livorno? Con la risposta di un’imbarcazione che ha distrutto il pontile, simbolo del turismo a Marina di Massa con danni incalcolabili? E’ da scellerati mettere a rischio le nostre coste, le nostre spiagge, la nostra economia, il futuro di un settore importante come quello turistico balneare. Siamo spaventati. Da anni affrontiamo il problema dell’erosione e basti dire che i 12 stabilimenti della Partaccia insistono su proprietà private perché ci manca il 40% di spiaggia. Ricadiamo nel cono d’ombra del porto e l’effetto sarà devastante. Non vogliamo dire no alla situazione del porto, manteniamo quello che abbiamo perché i posti di lavoro vanno tutelati, ma l’ampliamento è una scelta impraticabile e mi auguro ci sia una revisione delle volontà politiche".