FRANCESCO MARINELLO
Cronaca

La pittura silenziosa di Billet. Mare, luce e ambiente. Le emozioni toccano le forme

Successo della mostra del celebre artista a palazzo Micheli Pellegrini. Scene poetiche in un dialogo costante tra guardi e orizzonti vicine all’iperrealismo.

La pittura silenziosa di Billet. Mare, luce e ambiente. Le emozioni toccano le forme

Grande successo per le opere dell’artista versiliese Carlo Billet, riproposte nel prestigioso palazzo Micheli Pellegrini di via Santa Maria in occasione del festival Con-Vivere. Dopo la mostra ’Le forme del bello’, tenutasi a Palazzo Binelli lo scorso anno, a cura del critico Paolo Nerbi, l’artista carrarese di adozione ha presentato la sua pittura silenziosa e metafisica animando il centro storico e arricchendo il programma culturale. Una passione per l’arte che si instaura in Billet fin da tenera età, frequentando lo studio dell’illustre zio, l’artista Lorenzo Viani, e che viene coltivata grazie agli studi artistici che lo hanno portato a ricoprire cattedre importanti al Liceo Gentileschi e all’Accademia. Affermatosi nel panorama culturale italiano come graphic designer, si ricorda la sua proficua e intensa collaborazione con Angelo Mangiarotti, architetto e progettista fra i più celebrati della seconda metà del secolo scorso. É soprattutto nella pittura tuttavia che emerge il lato sensibile di un artista che cristallizza nella memoria piccole poesie quotidiane inseguendo il mare, la luce e la figura umana. Sono proprio questi i protagonisti delle scene poetiche rappresentate da Billet in un dialogo costante tra sensazioni e forme, tra sguardi e orizzonti che richiamano l’iperrealismo americano e soprattutto l’opera di Edward Hopper. Molti i riferimenti anche al pensiero artistico del grande Piet Mondrian a cui Billet si relaziona studiandone i colori primari e gli elementi compositivi in relazione allo spazio. Nelle opere proposte a palazzo Micheli Pellegrini si percepisce anche un’attenzione potente e sincera verso l’ambiente, una critica sociale contro le montagne di rifiuti che rendono le spiagge depositi naturali. Trasferitosi a Carrara ormai da più di cinquant’anni, Billet è una figura che ha sempre operato per il bene della città e anche in queste due uscite ha cercato di darle il lustro che merita. "Il mio rapporto con la città è abbastanza critico - ha spiegato Billet -, ringrazio la comunità che si è dimostrata calorosa e interessata, tuttavia non vedo una giusta valorizzazione culturale che essa merita. Penso che Pietrasanta a livello urbanistico sia inferiore a Carrara, lì però sono riusciti a creare un clima artistico e turistico vivo e interessante che è ciò che manca qui". Tantissime le firme e le dediche presenti nel quaderno all’interno della mostra, nessuna però eseguita da qualche membro dell’amministrazione. Su questa base sembra difficile auspicare ad un nuovo risorgimento culturale, tuttavia l’arte di Billet si è fatta comunque eterna, melanconica e sognatrice comunicando al pubblico ciò che realmente è, poesia.