ALESSANDRA POGGI
Cronaca

Carrara, la rabbia degli autotrasportatori del marmo: strade ko, 30mila euro di danni

I camionisti chiedono un progetto per le vie del monte: "Sono i nostri luoghi di lavoro. Serve sicurezza"

I camionisti sul piede di guerra ieri mattina hanno fatto un sit-in al Tarnone per far sentire la propria voce e ottenere un progetto di recupero per le strade del monte

I camionisti sul piede di guerra ieri mattina hanno fatto un sit-in al Tarnone per far sentire la propria voce e ottenere un progetto di recupero per le strade del monte

Carrara, 29 giugno 2024 – Trentamila euro all’anno per pagare i danni subiti dai mezzi. È quanto devono sborsare ogni anno i trasportatori del marmo per aggiustare i tir che si rompono a causa di buche e vegetazione. Si tratta solo di uno dei problemi lamentati dalla categoria che trasporta su gomma il cento per cento del materiale di cava, che ieri si è data appuntamento al largo delle Donne del marmo in località Tarnone per portare nuovamente all’attenzione dell’amministrazione i problemi legati alla viabilità delle strade che dalla cava scendono alla pesa di Miseglia.

Oltre ad alcuni camionisti che hanno mostrato i pezzi danneggiati dei camion, c’erano Giorgio Favullo, responsabile provinciale Cna Fita, Maurizio Bandecchi responsabile regionale di Assotir e Gabriele Mascardi, segretario Confartigianato. Il tutto a pochi giorni dall’apertura del tavolo istituzionale convocato dall’amministrazione comunale, previsto per il 3 luglio, con queste imprese del trasporto. Tavolo in cui si chiederà anche una rimodulazione delle tariffe, che oggi vanno dagli 80 ai 100 euro per trasporto. "Serve più sicurezza a 360 gradi per chi opera nel trasporto del marmo – ha detto Bandecchi, - Tutto il materiale che esce dalle cave viene trasportato su gomma. Ma le condizioni delle strade, le condizioni di lavoro, le condizioni economiche e quindi sociali, sono pessime. Dal tavolo ci aspettiamo che possa essere rimesso al centro dell’attenzione di istituzioni locali e committenti il tema della sicurezza a tutti i livelli.

Molti interventi spettano agli enti pubblici che devono intervenire sulla condizione delle strade e sia per le buche che come si vede dai numerosi pezzi di trasmissioni e ammortizzatori danneggiati da buche, dalle fronde della vegetazione sui percorsi che danneggiano le coperture e dal sistema di lavaggio dei mezzi nella zona pesa. Le tariffe di trasporto sia per i blocchi ma soprattutto per le terre e i sassi, sono abbondantemente sotto il livello di sopravvivenza delle imprese e devono essere aumentate". Insomma la parola d’ordine è sicurezza. "Le condizioni della viabilità sono ormai diventate insostenibili per gli autotrasportatori – ha aggiunto Mascagni –, oltre a pagare le tasse devono sostenere le spese dei camion che si spaccano. Serve una maggiore sicurezza sui luoghi di lavoro e i luoghi di lavoro degli autotrasportatori sono le strade. Il Comune deve garantire loro un’attività lavorativa adeguata, o cosa aspettiamo che qualcuno cada da un dirupo? Le strade vanno messe in sicurezza".

Di una programmazione economica per la manutenzione ha invece parlato Favullo. "La tassa marmi andrebbe destinata anche alla manutenzione perché senza il trasporto su gomme il marmo non scende a valle. Si potrebbe intervenire utilizzando materiali più performanti, visto che la circolazione al monte è tutta di traffico pesante. Per il lavaggio sarebbe più efficace lavare solo le ruote verso il monte, la pesa distrugge centraline e freni. Vanno riviste anche le tariffe per il trasporto di tutto il materiale lapideo. C’è poi il problema delle canalette di scolo delle acque piovane che creano una discesa d’acqua fino alla pesa, la vegetazione danneggia i mezzi. Tutti problemi per cui serve una progettazione".