REDAZIONE MASSA CARRARA

La radio non passa mai di moda, anche tra i giovani

Contrariamente a quanto si può pensare la diffusione di Internet non ha generato un declino della radio che sembra in...

Matteo Frasca

Matteo Frasca

Contrariamente a quanto si può pensare la diffusione di Internet non ha generato un declino della radio che sembra in crescita anche tra i giovani. Proprio un’epoca, in cui siamo tutti perennemente connessi, ha aumentato il potenziale della radio che può essere oggi fruita non più soltanto dall’elettrodomestico radiofonico – che ormai quasi nessuno dei giovani possiede – ma dai diversi device che accompagnano le nostre giornate. E secondo il rapporto Censis "Circa 19 milioni di italiani con più di 18 anni, il 45,0% del totale, seguono i programmi radiofonici in video (da tv, smartphone, pc...), e tra i giovani la quota raggiunge il 58,2%, mentre tra gli over 65 si ferma al 23,3%". Nella fascia al di sotto dei 24 anni si concentra circa il 20% del pubblico e questo dato è destinato a crescere visto il successo che stanno riscuotendo tra i giovani le piattaforme di podcast, lo streaming musicale e la transizione verso la radiovisione, che sta annullando i confini tra radio e video. Queste trasformazioni investono anche la scuola e se rimangono ancora poche le stazioni radio realizzate in edifici scolastici è pur vero che una didattica radiofonica (con attrezzature portatili) si sta sempre più affermando. Ad esempio, in epoca di Covid e di didattica a distanza è nata Radiosa, una rete di radiocuole domestiche in cui l’ideatore Matteo Frasca ha messo insieme scuole orientate a un uso creativo della radio, secondo i principi della “Grammatica della Fantasia” di Gianni Rodari.