DANIELE ROSI
Cronaca

La Regione tuona: "Una crudeltà". L’agonia di neonati, donne e bimbi

Le assessore Monni e Spinelli: "Migranti costretti a giorni di viaggio in più che equivalgono a tortura"

La Regione tuona: "Una crudeltà". L’agonia di neonati, donne e bimbi

La Regione tuona: "Una crudeltà". L’agonia di neonati, donne e bimbi

Scendono tra i primi dalla ‘Humanity-One’, tra le braccia degli operatori sanitari, i due neonati: 6 mesi uno, appena 4 l’altro, e problimi respiratori, riferisce lo staff della Ong. Poi gli altri bambini: 38 in tutto, di cui 29 senza nessun adulto con lui, in braccio i pupazzi ricevuti dagli operatori. Solo due resteranno in provincia I minori sono più della metà dei 70 migranti sbarcati ieri dalla nave dell’organizzazione umanitaria, 4 le donne, una delle quali in stato di gravidanza, sei nuclei familiarsi. E’ il 12° sbarco, il terzo nell’anno in corso, sulle banchine di Marina di Carrara che in appena 16 mesi hanno visto scendere 1.484 migranti da quando sono state dichiarate "porto sicuro". E lo sbarco riaccende le polemiche fra Regione e Governo. A farlo sono le assessore alla Protezione civile, Monia Monni, e alle Politiche sociali, Serena Spinelli.

"Una giovane donna ha abortito a bordo della nave, dove c’erano anche due neonati, uno di quattro e uno di sei mesi, oltre ad una donna incinta. Costringere queste persone a cinque giorni di navigazione in più è un atto di crudeltà – afferma Monia Monni – . Nonostante la promessa di un blocco navale e la rassicurazioni sulla lotta agli scafisti fatte dal governo, gli sbarchi continuano tanto che sul territorio toscano si trova il 40% di migranti in più, con un aggravio pesante dei costi sulle spalle dei Comuni. Arrivare nei porti toscani impone giorni di viaggio in più ai migranti raccolti in mare, giorni che equivalgono a tortura, una crudeltà che non viene risparmiata nemmeno a donne incinte e neonati e che è impossibile accettare".

"Secondo i calcoli delle ong – incalza Spinelli – questa pratica ha costretto le loro navi a percorrere oltre 150 mila chilometri nel 2023, incidendo pesantemente sui costi e sulle attività di soccorso". Una scelta che, assicurano, la Toscana continuerà a contestare, "così come le modalità con cui il governo ha deciso di gestire l’immigrazione e il sistema dell’accoglienza e dell’integrazione", ma assicurando la propria collaborazione con le prefetture "e mettendo a disposizione il sistema sociale e sanitario".

L’ennesimo sbarco ieri mattina sulla banchina Fiorillo: 70 migranti che arrivano per la maggior parte da Ghana, Gambia e Burkina Faso. Qualcuno ha la scabbia, su altri un forte odore di benzina, tutti, raccontano gli operatori della Ong ‘Sos Humanity’ hanno ferite fisiche e psicologiche lasciate da torture e violenze. Operazioni di accoglienza coordinate come sempre dalla Prefettura, che hanno coinvolto forze dell’ordine, moltissimi volontari, personale sanitario, Autorità portuale, Capitaneria di porto e Protezione civile. I 70 migranti della ‘Humanity One, già arrivata a Marina il 3 febbraio con 64 persone, erano stati soccorsi nei giorni scorsi nelle acque del Mediterraneo meridionale in due diverse operazioni di salvataggio tra giovedì e venerdì: 28 in una, 42 nell’altra. La nave ha poi risalito la penisola ed è arrivata in porto poco dopo le 8 di mattina.

Donne, bambini e persone fragili, sono i primi a scendere e per primi arrivano sui pulmini nel padiglione attrezzato della di CarraraFiere per le fasi di identificazione, controlli medici e sostentamento, che precedono la partenza verso i centri di accoglienza. Solo una piccola parte delle 70 persone arrivate con la Humanity One rimarranno sul territorio. "Tranne una decina, o al massimo dodici minori non accompagnati, che resteranno in Toscana – ha spiegato il Prefetto Guido Aprea – tutti gli altri andranno invece in Lombardia".