
Carlo Casarini (nella foto) lavora come barbiere ad Avenza, sotto la torre di Castruccio, in un fondo che ha ospitato barbieri per 120 anni. Con quasi 70 anni di esperienza e più di cinquanta di attività ad Avenza, Carlo ha deciso di riaprire il suo negozio dopo mesi di lock-down. "Mi sento sempre di lavorare, sono ancora attivo. Anche se è stato triste ricominciare dopo un periodo del genere" spiega Casarini, che a quasi 85 anni continua a trovare l’energia e l’entusiasmo per tornare a fare il lavoro che lo appassiona sin da ragazzino. Da giovane ha imparato il mestiere iniziando a pulire le botteghe dei barbieri già affermati, apprendendo dalla continua pratica e dopo tanta gavetta. "Adesso è cambiato tutto il sistema, questo virus ha scombussolato tutto e il lavoro per il momento si è decisamente calmato" afferma il barbiere che, in questo periodo, si è detto preoccupato anche per un’altra questione, riguardante la demolizione del ponte di Avenza, che a parer suo potrebbe danneggiare seriamente i commercianti locali, bloccando per qualche mese le loro attività, anche se storiche. Il suo è un mestiere che ha subito molti cambiamenti di rotta negli ultimi anni, per via del ritmo velocissimo con cui cambiano le mode e anche a causa del diverso approccio con cui i giovani vedono la figura del barbiere rispetto al periodo in cui Carlo ha aperto il suo fondo, spesso considerato in secondo piano rispetto ai numerosi hairstylist e parrucchieri che si sono imposti col tempo, quasi spodestando e facendo scomparire quei professionisti del taglio maschile, meticolosi e precisi, che rappresentano la categoria dei barbieri. "Io ho imparato da autodidatta. Ai miei tempi non c’erano le scuole come oggi, solo l’azione contava" racconta Carlo, che in tanti anni ha vissuto ogni grande cambiamento nella moda, come nella società attorno a quel suo fondo storico. "Temo che il lavoro sarà sempre meno, ma in parte è conseguenza della sua stessa natura. Oggi i ragazzini si fanno sistemare i capelli come quelli dei calciatori e non vengono più dal barbiere, anche se siamo all’altezza di realizzare anche quei tagli. Inoltre per mia esperienza il taglio classico è e rimane senza tempo, anche se le mode cambiano" conclude il barbiere, impegnato, come tutti, a trovare il modo migliore per andare avanti con il proprio lavoro nella situazione attuale post covid-19.