
Il presidente di Confindustria Matteo Venturi illustra lo stato dell’economia
"Un terriorio di contrasti e di bellezza". Così oggi a Firenze all’assemblea privata di Confindustria, il presidente apuano Matteo Venturi presenta la nostra terra e parla di necessità di una nuova unità. "Una terra forte e fragile. Un territorio di confine. Di contrasti. Di bellezza. E di fatica. Un territorio in cui convivono eccellenze industriali, come la Baker Hughes o il settore lapideo, e criticità strutturali: vincoli ambientali, rischio idrogeologico, aree ristrette. Ma proprio per questo siamo un laboratorio prezioso". Venturi parla di una popolazione che ha da insegnare: "quando riesci a tenere insieme sviluppo e sostenibilità in un contesto così difficile". E ha parlato di "un’impresa che si fa insieme al territorio, non sopra. Di un’industria che non guarda al passato glorioso, ma al futuro con responsabilità e visione. A Massa Carrara si produce valore vero".
Da qui sottolinea come la meccanica, con Baker Hughes e Aero Service, sia una colonna portante del Pil e dell’export: da sola vale il 50% dell’export provinciale. Baker Hughes non è solo produzione, è un centro strategico globale, capace di generare oltre 2.600 posti di lavoro diretti e indiretti. Aero Service ha scelto Carrara per svilupparsi. E cresce ogni anno".
Poi arriva al marmo, dove Carrara ha superato i numeri record del 2022, dove cresce la lavorazione, non solo l’esportazione di blocchi grezzi. "Vuol dire che stiamo aumentando il valore aggiunto. Stiamo investendo sul prodotto finito. Stiamo facendo impresa, non solo estrazione. Una risposta a chi racconta una Carrara che non esiste più. Oltre il 60% dei nostri manufatti va tra Stati Uniti e Cina. I costi energetici e i dazi stanno ridisegnando le regole. Se vogliamo restare competitivi, dobbiamo essere resilienti e compatti".
Quindi la necessità di rilanciare politiche industriali che valorizzino il manifatturiero. Infine il capitlo del porto definito "piattaforma logistica essenziale. Un’infrastruttura che può unire retroporto, manifattura e innovazione. Ma il nuovo Piano Regolatore rischia di rimanere bloccato da visioni contrapposte. Il porto deve restare un’infrastruttura viva, capace di generare lavoro". Infine le cave: "Un tema che non può essere affrontato con slogan o ideologie, dove servono regole chiare e legalità. Ma anche una visione industriale. Perché la pietra è parte della nostra storia. Ma deve essere parte anche del nostro futuro". Reclamando un luogo dove le imprese devono essere ascoltate, rivendica il ruolo di Confindustria: un luogo capace di visione, di concretezza, di unire, non di dividere, di dialogare con la politica, ma senza diventare politica. Non ci serve un’associazione che rincorre. Ci serve un’associazione che anticipa. Che studia. Che propone".