REDAZIONE MASSA CARRARA

La rivolta dei sindaci: "Basta tagli alle scuole". Bocciata la Regione

La Conferenza di zona rifiuta l’ipotesi di accorpare anche altri due istituti "Non necessari e sarebbe un ulteriore impoverimento del territorio" .

La rivolta dei sindaci: "Basta tagli alle scuole". Bocciata la Regione

Istituti lunigianesi ancora nel mirino dei tagli, come quelli della costa (foto d’archivio)

La Lunigiana rifiuta di accorpare due istituti comprensivi, Massa è in rivolta contro lo “spezzatino” a cui sarebbe obbligato l’Ic Massa 6, a Carrara vogliono accorpare il Liceo scientifico Marconi, non con il Gentileschi come vorrebbe la Regione, ma con lo Zaccagna Galilei. Tutti divisi ma tutti compatti nel dire no agli accorpamenti delle scuole della Provincia. Ed è saltata l’intenzione di non deliberare già annunciata dal presidente Gianni Lorenzetti che ha deciso di far votare il consiglio provinciale. Al tavolo tecnico della zona Lunigiana presenti il Provveditore agli studi Marta Castagna e i sindacati tutti, tranne i dirigenti, si sono messi d’accordo con i sindaci di rigettare la proposta di ridimensionamento della Regione. I presidi erano favorevoli per la carenza di dirigenti e direttori dei servizi generali e amministrativi.

La presidente della conferenza di Zona Annalisa Folloni, su delega di Gianluigi Giannetti, ha riportato la posizione al tavolo dei sindaci della Lunigiana (11 i presenti), che hanno firmato la delibera votando "di non procedere al dimensionamento degli IC Tifoni di Pontremoli e Ic Gandhi di Aulla, rivendicando la necessità di tutelare la loro autonomia". In sostanza sottolineando la forte criticità degli istituti della Lunigiana, valutati sulla base del dato numerico senza tenere conto dei pesanti problemi organizzative che i dimensionamenti degli anni scorsi hanno già comportato. Un esempio: la fusione del Bonomi nel Moratti non ha prodotto la stabilità promessa e anche nell’anno in corso c’è un dirigente in reggenza. E’ quindi emersa una forte volontà di non accettare tagli per le scuole della provincia in cui la Regione prevede di cancellare nel triennio 23-25 ben 5 istituti, invece dei 3 previsti. Ma con la nuova delibera regionale in tutto verranno accorpate ben 5 scuole: una l’anno scorso, 4 quest’anno e forse una il prossimo.

"Siamo assolutamente contrari – dice la sindaca di Filattiera Annalisa Folloni – se non si tiene conto che ci sono province che non debbono affrontare accorpamenti e altre che accorpano solo un istituto. Tutta questa vicenda appare una sorta di piano di risparmio generalizzato sulle scuole che invece dovrebbe evitato". Anche il sindaco di Pontremoli Jacopo Ferri si dice contrario alla fusione dei due istituti lunigianesi: " Riteniamo non sia necessaria e sarebbe un ulteriore impoverimento del territorio. Ci sono le condizioni per evitare il provvedimento perché la Regione è troppo rigida nel cercare di applicare le direttive ministeriali. Chiediamo che gli istituti vengano lasciati come sono".

Ha deliberato anche la Conferenza di Costa: i Comuni di Carrara e Montignoso hanno preso atto della proposta regionale mentre Massa ha proposto uno “spezzatino” per IC Massa 6 con distribuzione tra Malaspina e Bertagnini. Ipotesi rigettata però dalla Conferenza provinciale, che ha esaminato le delibere delle altre due Conferenze di Lunigiana e Costa, soprattutto dai dirigenti scolastici e dai sindacati. Le proposte saranno votate dal consiglio provinciale il 16 dicembre. In dirittura d’arrivo le ipotesi di accorpamento sarebbero: Tifoni con Ferrari a Pontremoli; Gandhi con Alighieri ad Aulla; Massa 6 con Malaspina, Liceo Scientifico Marconi con Istituto Zaccagna Galilei. Tra l’altro al Gandhi mancavano solo due alunni per raggiungere quota 400, quindi sarebbe salito a 410 e il mancato aggiornamento dei dati produrrebbe un’azione irregolare.

Uil Scuola Toscana definisce quello dei tagli "un pasticciaccio brutto": oltre 70 posti di lavoro persi soprattutto in aree marginali. Indice puntato sulla Regione: per la Uil i numeri degli alunni indicati dal Ministero consentirebbero di salvare le scuole. Province e Regione per il sindacato devono respingere ogni ipotesi di dimensionamento, non accettare un provvedimento ingiusto di tagli immotivati.

N.B.