La Sanac torna all’asta. Ma gli scenari sono diversi. L’azienda è più... appetibile

Il Ministero approva la gara che si chiuderà in tempi brevi: scadenza il 1 luglio. Ora le condizioni appaiono favorevoli per la ripresa degli ordini e del lavoro.

La Sanac torna all’asta. Ma gli scenari sono diversi. L’azienda è più... appetibile

La Sanac torna all’asta. Ma gli scenari sono diversi. L’azienda è più... appetibile

C’è una nuova gara approvata dal Ministero delle imprese e del Made in Italy che rimette ancora una volta sul mercato Sanac. Arriva a poche settimane di distanza dalla chiusura delle trattative con il gruppo delle acciaierie Beltrame e si chiuderà anche a breve: la scadenza per la presentazione delle manifestazioni di interesse è fissata al 1 luglio. Una decina di giorni da oggi. A darne comunque notizia è lo stesso ministero Mimit attraverso una nota che evidenzia come, rispetto alla precedente asta, ora Sanac arrivi sul mercato in una condizione del tutto nuova. Sono ripresi gli ordini da Taranto, dallo stabilimento ex Ilva nelle mani di Acciaierie d’Italia, ora società commissariata dal Governo e in cui non opera più il socio privato Arcelor Mittal. Ma ci sono anche altri ordini da ulteriori fornitori.

Tutto insieme ha permesso a Sanac di passare da una cassa integrazione complessiva di oltre il 40% nel 2023 al 10% di maggio del 2024 verso un possibile azzeramento. Non solo. Il fatturato è in crescita, netta, rispetto all’anno orribile del 2023: da 37 milioni dovrebbe chiudere nel 2024 a 50 milioni di euro. E’ un’altra Sanac. Più competitiva, persino forse più appetibile. Il nuovo invito a manifestare interesse per l’acquisizione di tutti i complessi aziendali gestiti dalla società presso gli stabilimenti di Assemini (Ca), Gattinara (Vc), Massa (Ms) e Vado Ligure (Sv), prevede la clausola dell’acquisizione totale del gruppo e dei suoi stabilimenti. Sanac società leader nel settore dell’estrazione, produzione e commercializzazione di materiali refrattari, ora ha un’occupazione di oltre 260 addetti. La sua attività è dedicata in gran parte alle esigenze dei siti di produzione dell’acciaio del gruppo ex Ilva, oggi Acciaierie d’Italia in amministrazione straordinaria. La riapertura della procedura di gara – si spiega – arriva dopo la decisione dei Commissari di AdI di riavviare le commesse verso Sanac. Possono manifestare interesse a partecipare società di capitali anche in cordata in "grado di garantire la continuità produttiva dei complessi aziendali anche con riferimento alla garanzia di adeguati livelli occupazionali".

La procedura è la solita. Manifestazione di interesse, periodo di due diligence poi offerta vera e propria. "Sono soddisfatto che sia stata fatta subito una nuova procedura – sottolinea il deputato di Fratelli d’Italia, Alessandro Amorese – così come delle notizie che arrivano dal Mimit: gli ordini sono riprese e sembrano andare avanti con costanza. Mi auguro che in queste rinnovate condizioni ci possa essere una partecipazione competitiva e seria da parte di grandi aziende del settore interessate ad acquisire Sanac con importanti interventi di rilancio. I margini ci sono, ora che Sanac è stata rilanciata grazie all’intervento del Governo e del ministro Urso: è una società essenziale per la filiera dell’acciaio italiano che oggi dà lavoro ma che può fare ancora di più per i territori".