Le sfide di livello in serie B non finiscono mai. Dopo Pisa e Salernitana ecco all’orizzonte il Palermo. Antonio Calabro in settimana con i suoi ha dovuto smaltire una sconfitta pesante.
Mister, come ha preso la squadra il ko dell’Arechi?
"Le sconfitte, se prese in un certo modo, servono da lezione e per migliorarsi. Il nostro progetto tecnico partito 10 mesi fa ha le nostre fondamenta nell’andarsi a giocare la partita ovunque a viso aperto. Questo atteggiamento ci ha portato spesso a fare risultato. Altre volte ci sono errori anche in relazione alla categoria che non ce lo consentono. Abbiamo analizzato bene la gara di Salerno. E’ stata una mia prerogativa, senza presunzione, quella di andare con “sfacciataggine” a giocarci la partita. Gli episodi, lo ripeto, hanno condizionato molto: il salvataggio sulla linea di Amatucci dopo 3 minuti e anche qualche errore arbitrale come un fallo non rilevato su Zanon in occasione del loro secondo gol e un fallo di mano in area sul 2 a 1 neppure rivisto al var. La cosa positiva è che ce la siamo giocata a prescindere dal nome e dalla caratura dell’avversario e così dobbiamo fare anche nella prossima gara".
La prossima sarà contro un Palermo in salute. Con lo Spezia è apparso molto forte anche sulla fisicità e sui calci piazzati. Avete pensato a delle contromisure? "L’abbiamo studiata già da lunedì. Il Palermo ha prerogative importanti sia a livello strutturale che tecnico. Oltre alla mentalità ci saranno degli accorgimenti o delle situazioni strategiche studiate per limitare le loro positività".
Che spiegazione si dà di questa alternanza di risultati? "Quest’anno siamo su una giostra dove si sale e si scende. Non si può pensare in serie B di vincerle tutte. A Modena eravamo andati con due punte e si era detto che eravamo stati troppo rispettosi di una squadra in difficoltà. A Salerno siamo andati con le tre punte e abbiamo perso lo stesso. Abbiamo necessità di mantenere un approccio “animalesco” su ogni campo e poi a livello tattico e strategico vare valutazioni in base all’avversario".
Ci può ragguagliare sulle condizioni d Schiavi e Coppolaro? "Schiavi l’ho tolto perché era affaticato e per non rischiare di perderlo visto che lo stiamo usurando molto. Coppolaro ha avuto un piccolo intoppo che sta allungando i tempi di rientro. Uno dei nostri segreti, comunque, è di avere un gruppo che è tutto proiettato nel progetto e con tutti i giocatori che si sanno far trovare pronti".
Gianluca Bondielli