La velocità non fa rima con felicità! Questo è ciò che abbiamo capito nell’incontro con l’ingegner Marco Buonanni, l’esperto intervenuto nelle classi del nostro istituto nell’ambito del progetto “Educazione stradale” in collaborazione con l’AciI, con l’obiettivo di informare e dare suggerimenti sui corretti comportamenti da tenere alla guida e, genericamente, in strada.
Il 24 marzo, giorno dell’intervento nella nostra classe, l’esperto ci ha spiegato innanzitutto che andare in bicicletta non è facile; essendo un veicolo a due ruote, bisogna mantenere l’equilibrio, soprattutto quando si frena. Esistono due modi per non provocare un incidente: frenare e schivare. Frenare è la modalità di arresto del veicolo più semplice, ma più si aumenta la velocità meno contano i riflessi. Infatti, se si raddoppia la velocità iniziale, lo spazio di frenata si quadruplica, così come dimostrato già in passato con un esperimento fatto nel Settecento, utilizzando due biglie lasciate cadere su un terreno argilloso.
Provando a schivare un ostacolo, ci sono invece due rischi: il primo è che non ci sia lo spazio necessario, il secondo è quello di perdere il controllo del veicolo e cadere a causa della forza centrifuga che entra in gioco quando si compie una curva in velocità. L’esperto ci ha illustrato anche altri effetti delle leggi della fisica, continuando con osservazioni ed esempi pratici.
Nei giorni successivi abbiamo ancora discusso sui comportamenti sbagliati che mettono in pericolo la nostra sicurezza ed ognuno ha detto la sua: sorpassare in curva e con la linea continua, non rispettare la segnaletica, non usare le frecce, non indossare le cinture di sicurezza in auto o il casco in bicicletta e in moto, guidare in condizioni di alterazione da alcol e sostanze stupefacenti, superare i limiti di velocità. Tra i vari comportamenti sbagliati, il più menzionato è stato quello di usare il cellulare durante la guida, che al giorno d’oggi ci appare come quello purtroppo più frequente, in grado di mettere fortemente a rischio la vita propria e altrui.
Mercoledì 9 aprile poi abbiamo avuto un incontro di condivisione di conoscenze ed esperienze con alunne ed alunni della scuola primaria di Monzone, con cui abbiamo fatto un gioco a squadre di riconoscimento di segnali e indicazioni per strada. È stato divertente mettersi alla prova ma in quel momento abbiamo anche capito che le regole necessarie per circolare sono tante e che dobbiamo conoscerne il significato per non cadere in errore. Ogni giorno ci spostiamo e la strada è parte del nostro mondo. Ma ricordiamo che la strada non è un gioco: rispettiamo le regole.