REDAZIONE MASSA CARRARA

La ‘stangata’ della Tari: "Colpa di RetiAmbiente"

Il sindaco di Villafranca Bellesi punta l’indice contro il gestore unico " continui aumenti nonostante una differenziazione del rifiuto che sfiora l’80%".

Il sindaco di Villafranca Filippo Bellesi difende il lavoro dell’amministrazione

Il sindaco di Villafranca Filippo Bellesi difende il lavoro dell’amministrazione

"Dalla minoranza, solo polemiche pretestuose che rivelano scarsa conoscenza in campo amministrativo". Il sindaco di Villafranca, Filippo Bellesi, non fa giri di parole per replicare agli attacchi del gruppo di opposizione. E ribatte colpo su colpo alle critiche. Partendo dagli aumenti della Tari ovvero il primo, secondo la minoranza, di una lunga serie di incrementi dovuti ad un bilancio fallimentare. "Cosa c’entrano gli aumenti Tari con la situazione economica dell’ente? RetiAmbiente determina le tariffe e noi siamo obbligati a corrisponderle, oltretutto senza alcun ritorno economico per il Comune". Bellesi ricorda che nel 2020 la sua amministrazione e altri 8 Comuni di Ambito votarono contro il gestore unico del servizio integrato dei rifiuti per le province di Livorno, Pisa, Lucca e Massa Carrara.

"I cittadini dovrebbero chiedere a quell’ennesimo carrozzone targato Pd il perché dei continui aumenti, nonostante Villafranca registri un livello di differenziazione del rifiuto che sfiora l’80%". Il suo vice, Loris Bernardi, ha di recente proposto di tornare alle isole ecologiche a fronte di costi in aumento su un territorio in cui il porta a porta, tirate le somme, risulterebbe diseconomico. "Questa proposta, però – prosegue il sindaco – in sede di controllo analogo ha prodotto solo una levata di scudi a difesa dell’indifendibile e nessuna alternativa". Bellesi torna poi a puntualizzare una situazione di pre-dissesto ereditata all’atto del suo primo insediamento.

"Noi ci siamo fatti carico dei bilanci di vent’anni di amministrazioni, di destra e di sinistra, ai limiti del dissesto. Di conseguenza, abbiamo dovuto ancorarci ad un piano di rientro per riassorbire tutti i debiti contratti dal Comune di Villafranca nel tempo". Ciononostante, la nave non è affondata e anzi, ora punta su un porto sicuro: "Nel 2026, con la scadenza del piano di rientro, Villafranca tornerà alla normalità". E rilancia: "Sfido chiunque ad amministrare alle stesse condizioni con il fiato sul collo della magistratura contabile per gli errori risalenti. Eppure, non abbiamo acceso un mutuo, abbiamo rivisto tutte le spese senza alcun aumento delle tasse né tagli ai servizi essenziali". Chiude strigliando la minoranza: "Alcuni dati su tutti: abbiamo trovato una scuola senza asilo e mensa, un edificio comunale prossimo al cedimento strutturale, una biblioteca allagata e lo scheletro dell’ex liceo". E i dipendenti della cooperativa Maris? "Tutti ricollocati".

Micheòla Carlotti