REDAZIONE MASSA CARRARA

La storia del marmo raccontata in un museo

Lo stand di Sagevan propone la lavorazione tradotta in design e sofisticati complementi di arredi

Tra gli stand apuani che si sono fatti notare in questa edizione di Marmomac sicuramente c’è quello della Sagevan Marmi (padiglione 9 c 12), che punta tutto sull’essenzialità e l’accoglienza: 192 metri quadrati concepiti in stile museale con brochure illustrative delle opere in esposizione. Uno stand tematico che esalta l’utilizzo del marmo non solo attraverso le lastre, volutamente poste a terra su un pavimento in blu di Vagli e senza legacci, ma soprattutto con il design. Allo stand della famiglia Gemignani e Vanelli la lavorazione del marmo si traduce in complementi d’arredo con le sedute e i tavoli della serie Lapis di Natascia Bascherini, in marmo statuario che richiamano la forma naturale dei sassi di fiumi, con tiles e boiserie Metamorfosi, rivestimenti in Calacatta e una serie di tre tavolini con disegni di Vincenzo D’Alba, con la libreria modulare Dotta realizzata in collaborazione con il laboratorio Venturini marmi. E poi ci sono i testi realizzati dall’azienda pugliese Kiasmo. Lo stand è stato concepito dall’architetto Valentina Vatteroni e da Franco Gemignani: "Lo stile di quest’anno – racconta Viola Marino responsabile comunicazione – punta sull’essenzialità e sui pezzi di designer di nostra produzione che abbiamo portato al salone del mobile. Rispetto alle precedenti edizioni abbiamo voluto creare uno spazio aperto. L’apertura è un invito ad entrare anche senza invito. Lo stand è concepito come se fosse un museo, ogni opera, ogni lastra ha una sua guida con legenda e descrizione, un modo diverso di parlare del marmo. E in occasione di Marmotec abbiamo presentato il nostro nuovo logo, un blocco di marmo stilizzato in cui la scritta Sagevan allude alle venature del marmo".