
di Silvia Donnini
Un gorilla, un serpente velenoso, una mangusta. Andrea Soldi li vedeva così i suoi genitori, quando la malattia lo inghiottiva in terribili allucinazioni. La schizofrenia lo allontanava dalla realtà, lo trasformava, lo irrigidiva: quelle crisi spazzavano via tutto, ma non i valori che contano. Nonostante la malattia, era capace di proteggere con lucidità l’amore, l’amicizia, il bene. Il mondo intimo di Andrea è raccontato nelle pagine di un diario che l’autore, il giornalista massese Matteo Spicuglia, ha raccolto e trasformato in un libro intitolato ’Noi due siamo uno. Storia di Andrea Soldi, morto per un Tso’.
Pubblicato da Add Editore, il libro ripercorre la vita del 45enne torinese, scomparso il 5 agosto del 2015 a Torino a causa di un trattamento sanitario obbligatorio, eseguito con violenza da tre vigili urbani che lo hanno immobilizzato, ammanettato, soffocato e trasportato con la forza in ospedale, dove è morto poco dopo. "Tutto è nato da un fatto di cronaca che ho seguito personalmente – racconta l’autore Matteo Spicuglia –. Dopo la morte di Andrea ci fu un processo e durante le udienze sentii la famiglia Soldi parlare di un fantomatico diario. Quella era la chiave per accedere alla sfera più profonda di Andrea". Ammalatosi di schizofrenia all’età di 20 anni durante il servizio militare, Andrea Soldi riempiva le pagine del diario con pensieri ed emozioni pure, che nella realtà stridevano con l’aggressività a cui, all’apparenza, la malattia lo costringeva. Parole d’affetto verso i familiari e di attaccamento alla vita, solide e resistenti davanti alla sofferenza psichiatrica. "Viviamo in un’epoca in cui la fragilità, l’imperfezione ci spaventano e, a volte, si preferisce non vederle per non affrontarle – afferma Spicuglia –. La malattia mentale è un tema scomodo, che ci pone faccia a faccia con aspetti disturbanti. C’è un problema di gestione politica e infatti l’Italia è uno dei paesi che spende meno per la salute mentale".
Nato e cresciuto a Marina di Massa, Matteo Spicuglia ha frequentato il Liceo classico Rossi e si è laureato in Scienze della comunicazione all’università di Siena. Dopo essersi formato al Master in giornalismo di Torino, ha fatto esperienza in alcune testate a Roma e nel 2008 ha vinto il concorso per entrare in Rai, a Torino, dove attualmente è vice caporedattore. "Massa è il luogo delle mie radici, della mia famiglia – dice Matteo –. Non la dimentico". Il libro ’Noi due siamo uno’ tocca un nervo scoperto, portando il lettore a riflettere sulla sofferenza dei malati, sul senso di spaesamento delle famiglie e sugli stereotipi di una società "intimorita da ciò che non conosce", dichiara l’autore. Il diario di Andrea Soldi disvela un mondo privato, autentico, vivo e testimonia che "dietro un’apparenza così superficialmente chiara, c’è un universo interiore che nessuno conosce – conclude Spicuglia –. Comprenderlo, però, è il vero antidoto al pregiudizio".