La svolta passa dal Piano strutturale: "Riordiniamo un’anarchia cronica..."

Il primo cittadino punta a "una ricucitura dell’esistente per migliorare i servizi. Grandi aree da rivedere"

La svolta passa dal Piano strutturale: "Riordiniamo un’anarchia cronica..."

La svolta passa dal Piano strutturale: "Riordiniamo un’anarchia cronica..."

La città del futuro dovrà, soprattutto, riuscire a superare la mancata visione del passato. Un lavoro di ricucitura, armonizzazione, definizione, per un territorio cresciuto "in maniera anarchica, indisciplinata, mescolando le funzioni, segnato da molto abusivismo che non ha risparmiato le zone a rischio idraulico". Parole del sindaco Francesco Persiani, pronto a mettere in gioco con il nuovo Piano Strutturale la capacità di rendere concreto quel percorso di partecipazione dei cittadini che le norme rendono obbligatorio ma non sempre efficace. E’ una città “sparpagliata“, più che diffusa quella che si trova a dover razionalizzare. Sei incontri partecipativi a Villa Rinchiostra (il primo domani alle 18 per gli abitanti dei centri storici di Massa e dei Paesi a monte) per raccogliere i contributi di chi il territorio lo vive; poi le proposte che arriveranno in municipio entro il 31 agosto. "Speriamo in una partecipazione vera – dice il sindaco –: troppo spesso i cittadini non partecipano e poi dicono che non informiamo".

Insieme ai contributi dei cittadini arriveranno, quelli con certezza, gli studi per il piano di eliminazione delle barriere architettoniche, per quello del traffico, gli studi geologici e le carte idrauliche. Entro fine luglio partirà anche il procedimento (sempre partecipativo) per il nuovo Piano operativo Comunale, il Poc. Due strumenti che, spiega Persiani, dovranno dialogare. "La speranza – dice – è di completarli per la fine del 2026: mi rimarrebbero un paio d’anni per cominciare ad attuarli". Il Regolamento Urbanistico del 2019 a novembre entrerà in regime di salvaguardia e potrà parzialmente ripartire appena adottato il nuovo Piano Strutturale. Una fase delicata e decisiva dunque per il futuro di un territorio che da decenni fatica a trovare una sua identità e la forza urbanistica per decollare.

"Il 90 per cento delle previsioni del veccho piano non sono state attuate – sottolinea Francesco Persiani –: è evidente che qualcosa non ha funzionato. La città occupa molto territorio: un lavoro di ricucitura è fondamentale e sarà molto impegnativo". Obiettivo: razionalizzare. "Oggi se sorvoli Massa e lanci una moneta è più facile che cada sul cemento che sull’erba" dice. Quindi in futuro consumo zero? "Di certo vogliamo evitare un consumo spropositato del suolo – spiega – ma dobbiamo permettere una ricucitura dell’esistente per migliorare i servizi. Da via Catagnina all’Aurelia, passando per via degli Oliveti, c’è una grande area da riordinare, anche in parte riconvertire creando un polo di servizi, per dare ossigeno all’economia".

Una città che appare immobile e confusa. "Ci hanno accusato di essere la città dei supermercati ma non ne abbiamo aperto nemmeno uno dal 2019. L’area ex Sensi porterà oneri al Comune e un’importante riqualificazione davanti alla piscina. Il ‘cash & carry‘ di Sogegross per noi è compatibile con la destinazione artigianale" sottolinea Persiani. E mentre spera di lasciare la sua firma sulla città del futuro il sindaco controlla i molti cantieri già aperti. "Ogni settimana una mattina è dedicata ai sopralluoghi" assicura. Una sorta di “padrone di casa“ che vigila sui lavori di ristrutturazione insieme ai tecnici. I problemi non sono mancati, dalle fontane che non funzionano a quelle mal riuscite come davanti al pontile di Marina. "Non è anomalo che i progetti si migliorino e si modifichino in corso d’opera, magari perchè si recuperano risorse che mancavano – precisa il sindaco –. Molti problemi poi sono nati nel periodo di transizione, prima delle elezioni, ma stiamo intervenendo su tutto. A Marina abbiamo aumentato il verde, arrivano le panchine poetiche, ci sono le aiuole. Questa settimana la piazza sarà riaperta, anche se verrà completata a settembre con la nuova Rosa dei venti disegnata dall’architetto Lera".

Emanuela Rosi