IRENE CARLOTTA CICORA
Cronaca

La terapia intensiva in una valigetta. Nuovo defibrillatore per il Pegaso3: "Strumento salvavita all’avanguardia"

Donato dalla Fondazione Marmo per l’attività di elisoccorso e presentato ieri all’aeroporto di Cinquale. Franchi: "Permetterà di migliorare l’assistenza e la cura in emergenza e salvare delle vite umane".

Da sinistra Giovanni Bassi, Bernarda Franchi, Andrea Vignali, Bartolomeo Ferreri e Simone Mosti (Fotoservizio Paola Nizza)

Da sinistra Giovanni Bassi, Bernarda Franchi, Andrea Vignali, Bartolomeo Ferreri e Simone Mosti (Fotoservizio Paola Nizza)

Un gioiellino di tecnologia all’avanguardia che pesa solo 2,4 chilogrammi. Molto più leggero degli strumenti ad esso simili in dotazione per l’attività di elisoccorso il cui peso si attesta sui 9 chilogrammi. Si tratta di un defibrillatore d’emergenza dotato di touch screen e facilmente trasportabile: è stato donato da Fondazione Marmo Ets all’Azienda Usl Toscana nord ovest e presentato ieri nella sede dell’aeroporto del Cinquale.

"Un apparecchio da terapia intensiva che offre molti vantaggi – hanno spiegato i medici dell’elisoccorso Giovanni Bassi e Andrea Vignali – Offre un monitoraggio completo, pari a un apparecchio di terapia intensiva. Consente di trasmettere i dati in centrale operativa e in ospedale, così possiamo essere ’guidati’ nelle terapie e i sanitari quando arriviamo sono già pronti con i tracciati. Il peso ridotto consente di non sovraccaricarci".

La consegna del defibrillatore dalla presidente di Fondazione Marmo Bernarda Franchi è avvenuta alla presenza, oltre che di Vignali e Bassi, del coordinatore infermieristico Simone Mosti e dell’equipaggio di volo in turno di servizio (pilota comandante, copilota e tecnico di volo), in rappresentanza di Avincis.

"Il defibrillatore multiparametrico misura pressione invasiva, non invasiva, temperatura, Co2, oltre a defibrillare esegue la saturimetria e ha funzione di pacemaker", ha detto Bassi. "Possiamo fare all’esterno con questo strumento ciò che si farebbe normalmente in un ospedale – ha sottolineato Vignali – Portiamo la terapia intensiva negli ambienti “ostili“, zone impervie, montane, cave, scogli e dove l’elicottero non può atterrare e dobbiamo calarci col verricello".

"Questo defibrillatore di ultima generazione – ha detto la presidente di Fondazione Marmo, Bernarda Franchi – permetterà di migliorare l’assistenza e la cura in emergenza e salvare vite umane, contando sulla versatilità, l’accuratezza delle prestazioni e la tempestività".

"La Fondazione Marmo – ha aggiunto la direttrice generale dell’Azienda Usl Toscana nord ovest Maria Letizia Casani – ci ha donato uno strumento indispensabile per il personale di elisoccorso".

Il comandante Bartolomeo Ferreri, pilota comandante e Base manager, ha sottolineato come la donazione testimoni la vicinanza del territorio alla base operata da AVINCIS, riconoscendo l’impegno degli equipaggi, che svolgono circa mille ore di volo annue, inclusa la formazione specifica per operare in sicurezza nelle cave.