di Michela Carlotti
Un sistema truffaldino, già denunciato nei mesi scorsi a livello nazionale e finito in puntata nella trasmissione televisiva "Le Iene": sarebbe in azione anche a livello locale. A lanciare l’allarme è l’associazione consumatori Aeci di Aulla.
E’ il fenomeno delle pseudo agenzie immobiliari che dietro compenso aiutano, o meglio dovrebbero aiutare, le persone in cerca di case in affitto. Con 250 euro assicurano di reperire l’immobile giusto con un contratto che impegna nero su bianco l’agenzia per 6 mesi a fare ricerche per l’aspirante affittuario.
Tutto molto easy e speedy: comodo per chi ha urgenza di trovar casa ma non ha tempo per cercarla e quindi si affida a queste agenzie che di fatto svolgono le stesse funzioni che ognuno potrebbe fare da solo e a costo zero. A differenza delle agenzie immobiliari che seguono l’utente dalla ricerca della casa fino alla stipula del contratto di locazione, queste si limitano a sottoporre all’interessato una serie di annunci immobiliari, comprese le inserzioni già presenti in siti specializzati e rintracciabili autonomamente oltreché gratuitamente.
Peccato, che in molti casi gli immobili proposti non sono disponibili perché già affittati, oppure non si trovano nelle zone richieste, o non presentano le caratteristiche previste o, peggio ancora, non esistono. È successo anche ad una signora residente in Lunigiana che si è affidata ad una di queste agenzie con sede fisica a La Spezia. "Ho firmato il contratto e pagato 250 euro. Come da copione, il giorno dopo ho ricevuto il messaggio di registrazione e benvenuto". Poi più nulla, per oltre oltre due settimane.
Nel frattempo si rivolge all’associazione consumatori Aeci di Aulla: "Quando è venuta da noi - riferiscono il presidente Luigi Filippi ed il socio segretario Carloandrea Arrighi - la signora era già allarmata per quanto scoperto su internet riguardo al sistema delle truffe-affitti. Abbiamo provato insieme a telefonare al numero riportato nel contratto ma è risultato inesistente, così come non esiste un indirizzo pec. L’unico riferimento tracciato è la partita iva sullo scontrino che rinvia ad un esercizio commerciale di Torino".
Ma oltre il danno, anche la beffa per la difficoltà di impugnare le carte: "Per come è scritto il contratto - spiegano da Aeci - l’agenzia potrebbe rispondere che le case arrivano, anche se in realtà non arriveranno mai".
Intanto, dopo due settimane la signora inizia a ricevere per messaggio le proposte dell’agenzia: "Annunci di appartamenti fuori dalla zona desiderata o di metrature non rispondenti alle esigenze da me espresse". Prova, comunque, a telefonare ai contatti e qui riceve la conferma ai suoi dubbi: "Tutti i recapiti che mi ha fornito l’agenzia mi hanno risposto stupiti".
E da Aeci fanno sapere: "Due immobili erano già affittati da oltre un anno, mentre il terzo era una casa vacanza. - e concludono - Stiamo lavorando con il supporto legale per tentare almeno di far recuperare i 250 euro alla signora".