LAURA SACCHETTI
Cronaca

La vacanza è un rito di famiglia in famiglia

Aziende cresciute di padre in figlio e nuovi imprenditori conquistati dal mare. Cominciò con i turisti del nord, ma la maggior parte dei clienti torna ogni anno

di Laura Sacchetti

Nove stabilimenti balneari e due spiagge libere nei meno di due chilometri di spiaggia della Partaccia. a ponente a levante i bagni: Fausto, La Cicala, Battelli, Filippo, Gelosia, Capitano, Vittorio, Giovanni e Lilly Mare, la spiaggia libera tra i bagni La Cicala e Battelli e quella libera attrezzata Oasi. L’origine degli stabilimenti è molto simile. La particolarità dei bagni della Partaccia è che sono in parte proprietà privata, quella che coincide con la struttura del punto ristoro, e in parte concessione demaniale. Gestione famigliare e gli ospiti, per la maggior parte turisti, sono le famiglie, spesso le stesse dagli anni ’70, quando la spiaggia era molto più grande.

L’erosione anche qui non ha fatto sconti e le scogliere, sono le prime nate in seguito alla costruzione del porto di Marina di Carrara. In alcuni casi la storia dei turisti è legata alla storia degli imprenditori che oggi gestiscono gli stabilimenti. Come al bagno Filippo. "L’ha avviato mio padre Filippo nel ’79 – racconta Paolo Gianfranchi – insieme a mia madre, Gieske Waltraud, che alloraa veniva in vacanza qui. All’epoca la Partaccia era piena di stranieri, soprattutto tedeschi, proprio perché era la moda del nord Europa fare campeggio". "Eravamo tre amici – racconta Roberto De Luigi del bagno La Cicala –. Quando c’è stata la possibilità abbiamo acquistato. C’era una cabina di legno con 40 ombrelloni, tutti diversi tra loro. L’avventura iniziò così. Oggi gestisco il bagno con mia moglie Tiziana e mia figlia Bettina. Mi sono prodigato negli anni per promuovere lo sport: pallavolo, vela, windsurf per indirizzare i ragazzi ad affrontare il mare in sicurezza".

"Come la maggior parte dei miei colleghi – racconta Giovanni Arrighi, che insieme al nipote gestisce il bagno Giovanni – ho cominciato 43 anni fa, avevo 16, 17 anni, facevo il bagnino volontario. C’erano tanti campeggiatori e piano piano chiedevano sempre più servizi, così ci siamo adattati. Ho fatto circa 300 salvataggi. La zona era più selvaggia, c’era tanta vegetazione". "Mio padre Rolando – racconta Marco Lucetti del bagno Gelosia – iniziò ad intuire che i tempi stavano cambiando e a metà degli anni ’70 avviò il bagno Gelosia. Lo gestisco con l’aiuto di mia madre Mirella da quando avevo 21 anni. Poi mio padre, come fecero prima di lui molti imprenditori della zona, aprì anche un campeggio. L’associazione campeggi, l’Ageparc, è nata infatti negli anni ’80, perché c’era bisogno di un’organizzazione che gestisse le relazioni con il territorio. I campeggi preservano il polmone verde della zona e producono buona parte del Pil turistico della città".

Ci sono poi balneari più recenti, che hanno deciso di cambiare vita e dedicarsi al mare. E’ il caso di Roberto Landi che da circa cinque anni, insieme ad un socio, gestisce il bagno Vittorio. "Quando sono arrivato – racconta Roberto – , prima di essere un balneare facevo lo sviluppatore di software a Milano, lo stabilimento balneare era completamente diverso, un po’ anacronistico. Abbiamo subito voluto cambiare il look, dandogli un tocco moderno ed elegante. Abbiamo scelto materiali del territorio, come il marmo, e rifiniture di pregio, per diversificare lo stabilimento". Poi c’è il bagno Fausto, che in realtà è la prima concessione che si incontra venendo da Carrara in direzione Massa. "I miei ospiti sono prevalentemente dell’entroterra – spiega Fausto Gianfranchi –. Diversamente dagli altri bagni della Partaccia io lavoro meno con i campeggi, forse perché rimango in una posizione decentrata. I miei ospiti sono famiglie del territorio, che vengono da Carrara, da Sarzana, da Monzone, e che frequentano il bagno da generazioni. La Partaccia sarebbe un fiore all’occhiello per la riviera, come lo è stata nel passato e forse meriterebbe di essere più valorizzata".