La variante della discordia. I sindacati: "Fatto grave . E contro la normativa"

Dopo l’ok della comissione urbanistica lunedì l’atto torna in consiglio comunale. Cgil, Cisl e Uil: "Totale assenza di visione e pianificazione del territorio".

La variante della discordia. I sindacati: "Fatto grave . E contro la normativa"

Franco Borghini della Uil Toscana il segretario generale aggiunto della Cisl Toscana Nord Andrea Figaia e Nicola Del Vecchio, segretario generale della Cgil apuana

Lunedì torna in Consiglio comunale la cosiddetta variante Sogegross che giovedì ha avuto l’ok dalla commissione Urbanistica. E scoppia nuovamente la bagarre. Sono tante le voci contrarie, com’è noto. Dura la presa di posizione dei sindacati, tutti uniti contro la scelta della giunta Persiani. "Come organizzazioni sindacali in maniera unitaria continuiamo a ribadire la nostra contrarietà al cambio di destinazione d’uso dell’area – si legge in una nota firmata da Nicola Del Vecchio, segretario generale della Cgil Massa Carrara Andrea Figaia, segretario generale aggiunto della Cisl Toscana Nord, e Franco Borghini, della Uil Toscana –. Se la maggioranza decidesse comunque di andare avanti introducendo il commerciale in area dove il commerciale non c’è sarebbe un fatto grave. Questo atto denota la totale assenza di visione e pianificazione del territorio e vediamo il rischio che con tale provvedimento si alimentino interessi sulle aree di bordo di via Dorsale o dell’area ex Olivetti Synthesis dopo il fallimento Ges.co. Le motivazioni che hanno spinto il sindaco Persiani e la sua maggioranza ad adottare tale provvedimento sono state ampiamente contestate e rischiano di esporre a un contenzioso infinito laddove l’attuale maggioranza decidesse comunque di andare avanti".

"Tutte le analisi e gli studi riguardati il mercato del lavoro in provincia e il sistema economico territoriale – continuano i segretari di Cgil, Cisl e Uil – evidenziano come ci sia una reale ripresa di tutto il settore manifatturiero, tanto che esistono difficoltà di reperimento di figure professionali, in special modo nel settore metalmeccanico, con particolare riferimento a tutte quelle professionalità che operano attorno al sito di Baker Hughes, dove oggi prevalentemente troviamo manodopera proveniente da altri territori proprio a causa della mancanza di competenze specifiche. Inoltre, anche a causa dell’annoso problema delle bonifiche e dei ritardi nella loro realizzazione, assistiamo a una mancanza di aree in Zona industriale e, in quelle poche che ci sono ancora libere, assistiamo a processi speculativi che impediscono o limitano l’insediamento di nuove realtà produttive. Riteniamo poi che quell’atto contrasti con la normativa sovraordinata e che la variante semplificata non sia lo strumento idoneo per procedere a tali cambi di destinazione. La Zona industriale, vero valore aggiunto per la creazione della ricchezza del nostro territorio anche alla luce del nuovo Piano regolatore portuale, che ci auguriamo veda presto la luce, necessita di essere salvaguardata e valorizzata".