La violenza si batte difendendosi Un corso per reagire agli attacchi

The Vibe dance & fitness con Arti marziali Isam inaugura la terza edizione dell’iniziativa sociale aperta a tutti. Lezioni per le donne ma anche per gli operatori sanitari molte volte sotto pressione durante il servizio

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Analizzare una possibile aggressione dal punto di vista psicologico ed imparare a gestirla in primis dal punto di vista emotivo. Parte da questi obiettivi il corso di difesa personale organizzato la scuola di arti marziali Isam Versilia e la palestra The Vibe dance and fitness di via Celia 4 a Massa, la cui terza edizione partirà a gennaio e andrà avanti per 10 lezioni (una a settimana) da un’ora e mezza ciascuna. "Il conflitto – tiene a specificare il Maestro Nicola Antonioli, che terrà le lezioni assieme ai suoi collaboratori, Gianluca Moratti, Fabio di Bacco e Manolo Costa – viene trattato e praticato, ma deve essere solo l’ultimo step, quando tutto ciò che si poteva fare per prevenire o evitare lo scontro, è stato fatto".

Le lezioni saranno quindi divise in due parti, una teorica e una pratica, e sono aperte a tutti coloro che sentono la necessità di intraprendere questo percorso di conoscenza di sé e dell’altro. Uomini e donne, adulti e bambini: nessuno può considerarsi immune dalla violenza, spiegano gli organizzatori, che evidenziano nel dettaglio i dati di femminicidi, violenza nei confronti della comunità Lgbtqia+, ma anche di quella nei confronti del genere maschile e degli operatori del sistema socio sanitario. "Tra il 2016 e il 2020 – spiegano dalla palestra – sono stati registrati più di 12mila casi di infortunio di operatori sanitari e socio-sanitari, accertati come violenze fisiche o verbali da parte di pazienti o dai loro familiari. Il 2021 ha visto un innalzarsi del numero di femminicidi in Italia, la maggior parte in ambito familiare- affettivo. Solo nei primi 3 mesi del 2022, le chiamate al numero antiviolenza sono state 1.522 (fonte Istat). Per non parlare di tutti quegli episodi di aggressività che continuano a verificarsi nei confronti di tutte le persone appartenenti alla comunità Lgbtqia+, che hanno la sola ’colpa’ di esprimere se stessi per quello che sono. C’è poi un altro tipo di abuso che molto spesso passa in secondo piano, perché poco conosciuto e denunciato, ma che recentemente è tornato a far parte della cronaca del nostro paese: la violenza contro il genere maschile".

"C’è una maggiore consapevolezza – dice la responsabile della segreteria, Martina Del Bergiolo – del fatto che la violenza non conosca genere. Noi vogliamo offrire un servizio ed un solido punto d’appoggio a chiunque ne senta il bisogno. Nelle precedenti edizioni si è venuto a creare un bel clima fra tutti i partecipanti, si sentono protetti e non hanno timore a chiedere aiuto".

Alessandro Salvetti