Laboratorio di scrittura in carcere. Incontro su libri e... libertà

Nella Casa di reclusione di Massa Carrara si è svolto un incontro sul tema della scrittura creativa con la scrittrice Titti Federico e Michela Rossi. L'evento ha offerto ai detenuti l'opportunità di esprimersi attraverso la scrittura e la musica, promuovendo un dialogo costruttivo e arricchente con il mondo esterno.

Laboratorio di scrittura in carcere. Incontro su libri e... libertà

Da sinistra: Claudio Figaia, Riccardo Canesi, Michela Rossi e Titti Federico

Nell’ambito del ’Laboratorio di scrittura creativa’ organizzato da Riccardo Canesi e Claudio Figaia nella Casa di reclusione di Massa, si è tenuto l’incontro dal titolo ’Libro: dal latino liber, essere liberi’ con Titti Federico, scrittrice carrarese vincitrice di numerosi premi letterari, e Michela Rossi, presidente di Associazione Qulture e dirigente della cooperativa editoriale Le Impronte, titolare del marchio Felici Editore. Titti Federico, introdotta dal giornalista Claudio Figaia, ha raccontato come la sua passione per la scrittura si sia tradotta nella pubblicazione dei suoi romanzi, a partire da ’Prima che venga sera’ del 2008. Poi, nel 2020, l’incontro con l’Associazione Qulture e Felici Editore, per il quale sono usciti ’Asbestos’ (2021) e nel giugno di quest’anno ’Il primo mattino del mondo’, il suo sesto romanzo. La Federico si è soffermata in particolare sulla trama degli ultimi due libri e sui personaggi, mettendone in luce le fragilità ma anche la determinazione di reagire alle difficoltà. Rossi ha fatto una panoramica sul mondo editoriale italiano e sulle difficoltà, per gli autori, di far arrivare i testi nelle mani di chi possa riconoscerne il valore letterario e portarli alla pubblicazione. Al tempo stesso ha incentivato a proseguire nella scrittura, soprattutto se consente di aiutare a superare i traumi e liberare le emozioni. Canesi ha esteso la disamina al mondo delle canzoni, visto che alcuni detenuti scrivono testi da mettere in musica. Un dialogo intenso e costruttivo, un’occasione di conoscenza reciproca per fare interagire i detenuti con il mondo esterno e renderli partecipi di occasioni di arricchimento culturale. Il ’Laboratorio’ opera da tre mesi e vede partecipare una dozzina di detenuti.