di Patrik Pucciarelli
Dopo il caso dei due minori che venerdì scorso hanno minacciato l’autista di Autolinee Toscana, ad alzare la voce è il sindacato. Il quadro si prospetta allarmante da tempo, sul tavolo ci sono gli stipendi, le aggressioni e quel gioco che a detta di molti non vale più la candela. Per tutta una serie di motivi "diminuiscono le risorse nessuno vuole più fare il conducente - evidenzia il segretario provinciale della Filt Cigl, Enrico Manfredi- Una volta gli autisti avevano una retribuzione decente, mentre oggi gli stipendi si abbassano perché non c’è un finanziamento del fondo nazionale dei trasporti. Oppure lo finanziano a ribasso e mancano i soldi, quindi gli stipendi non si alzano".
Situazioni che creano una serie di conseguenze a caduta così "il rinnovo del contratto nazionale diventa difficoltoso - prosegue -, perché mancano le risorse non essendoci gli investimenti. In questo settore si guadagna poco e i turni sono lunghi. Non stiamo parlando di ore di guida, che quelle sono per legge limitate, ma le ore di impegno. Un autista va a lavorare la mattina alle 6 e finisce la sera, è impegnato tutto il giorno perché se di guida si fanno 6 ore queste sono intervallate da pause, dove alla fine arrivano anche a 12 ore totali. Ci sono tre accordi di secondo livello di cui uno è quello che ha i turni migliori senza impegni di 12 ore ma di 10. Le altre sigle sindacali volevano modificare il turnaggio di tutti i lavoratori divedendo gli anziani e i giovani mettendo ai primi turni con meno ore. Noi ci siamo messi di traverso nella tutela dei giovani, di coloro che si ritrovano a fuggire da questo tipo di lavoro. Poi c’è il discorso delle aggressioni, un problema che riguarda tutto il territorio nazionale. Gli autisti spesso litigano con l’utenza a causa dei disservizi dovuti ai mancati finanziamenti. Autobus vecchi, corse che saltano e a rimetterci è anche in questo caso il conducente. Addirittura l’azienda si è trovata ad assumere persone senza patente per formarle a spese proprie a differenza di prima quando per entrare il requisito era possedere già la patente".
A queste condizioni si elevano le proteste ma "grazie alle disposizioni dell’attuale governo - conclude il segretario - veniamo precettati, così il massimo di sciopero è di 4 ore. E’ diventato difficile anche manifestare il proprio dissenso"