Lago di Porta, troppi rischi. Duro ’j’accuse’ di Giannelli

Il presidente del Wwf attacca a gamba tesa il progetto da 4 milioni

Lago di Porta, troppi rischi. Duro ’j’accuse’ di Giannelli

Gianluca Giannelli, presidente Wwf

Lago di Porta, semaforo rosso del Wwf. Dopo il parere positivo della Regione sul progetto per la messa in sicurezza del lago, realizzato dal Genio Civile, il Wwf interviene a gamba tesa. "Contro un progetto che sperpera soldi pubblici in opere inutili e costose intorno all’ex Lago –, dice Gianluca Giannelli, presidente della sezione massese dell’associazione ambientalista –. Quattro milioni di euro per fare un po’ di maquillage con la scusa di mettere in sicurezza le popolazioni e prevenire le alluvioni – incalza il presidente Giannelli –. Tanti paroloni ma poca intelligenza e, soprattutto, poca conoscenza del territorio. Come si fa a non capire che il problema della sicurezza idraulica del territorio circostante l’area protetta non risiede negli argini, ma nell’acquisizione immediata dei terreni?". Acquisizione che, a detta del Wwf, consentirebbe di procedere all’asportazione di tutte le terre "portate abusivamente attraverso una condotta che passava sotto la Via Aurelia e la Ferrovia per decenni".

"Persino la Regione Toscana nei lavori di messa in sicurezza dopo le alluvioni di Montignoso e Alta Versilia creò dei piccoli stagni – prosegue Gianluca Giannelli – ma il materiale di risulta invece di essere conferito in una discarica autorizzata fu nascosto nella zona umida creando una vera montagna, che ancora è presente nonostante le denunce fatte a quei tempi". Per il presidente del Wwf massese i vecchi finanziamenti arrivati per ricreare una zona umida proprio in quella porzione di terreni, nel tempo sarebbero stati su altri progetti sempre riguardanti l’area e poi "fatti sparire misteriosamente". "Per mettere in sicurezza i terreni circostanti l’ex Lago di Porta – aggiunge Giannelli – servirebbe portare via tutte le terre nelle aree degradate e riportarle nel catino della discarica Fornace da dove in parte sono arrivate". La sezione del Wwf massese considera controproducente la realizzazione di una vasca rialzata dal piano di campagna con le acque del Fiume Versilia, per via del possibile cedimento di un argine provocato dalla pressione, con conseguente inondazione di case e persone. Passano gli anni e nulla è stato fatto - conclude il presidente Giannelli -. Non un grammo di terre è stato portato via, le opere idrauliche-meccaniche sono del tutto abbandonate, le paratie danneggiate e ora altri 4 milioni di euro stanno per essere spesi male. Già nel maggio del 1994 la nostra associazione avanzò perplessità su opere idrauliche mal realizzate con rischio di ingenti danni che pochi mesi dopo si verificarono. Perché continuare sulla stessa strada?