ANGELA MARIA FRUZZETTI
Cronaca

L’allarme dei pastori. Lupi e burocrazia stritolano il settore. Servono soluzioni

Un convegno a Palazzo Ducale con tutti gli operatori e gli addetti. Un’attività quanto mai utile all’ambiente che rischia di scomparire. Tarantino: "Un protocollo che prevede sostegni alla categoria" . .

La tavola rotonda a Palazzo Ducale con gli addetti ai lavori della pastorizia

La tavola rotonda a Palazzo Ducale con gli addetti ai lavori della pastorizia

MASSA

"Vogliamo un aiuto": è un sos quello lanciato da alcuni pastori intervenuti al convegno Pastorizia delle Apuane organizzato a Palazzo Ducale da Confimpresa e associazione italiana di Etnoarcheologia Roma con il patrocinio della Provincia. Dai loro interventi è emerso che il nemico numero uno è il lupo: "il lupo della burocrazia è peggio del lupo della selva": leggi e leggine, regole burocratiche a cui adempiere senza avere riscontri a loro beneficio. "Siamo abbandonati – è intervenuta Cinzia Angiolini, pastora e titolare di un allevamento della pecora zerasca -. Stiamo conducendo una battaglia non contro il lupo ma contro l’ignoranza. La politica istituzionale non ci risponde. Ogni giorno è una lotta contro i mulini a vento. Sono felice di allevare la pecora zerasca, ma le mie domande sono naufragate nella politica più becera. Zeri è uno dei Comuni più disagiati. Ho aperto un laboratorio e investito in questo territorio tutte le mie possibilità". Arriva da Forno, la disperazione di Rolando Alberti: "Sono uno dei pochi pastori che alleva la capra apuana, residuo storico della nostra montagna. Il più grande problema che abbiamo è il lupo. Il territorio si è trasformato e la presenza dei predatori è da prendere in considerazione. Purtroppo ci stiamo avvicinando alla fine e il problema non sarà nostro ma di tutti. Siamo qua, oggi, tra addetti ai lavori ma bisognerebbe aprire ai cittadini che, come la politica, sono distanti dal territorio. Stiamo perdendo un’identità culturale irripetibile". Da Antona, Filippo Mannini non è meno preoccupato degli altri: "Sono giovane e porto avanti la cultura di un mestiere spesso sconosciuto. Il pastore è un mestiere utile noi siamo un presidio nella montagna. Ma, come dicono i colleghi, ci siamo avviando verso la fine perchè nessuno ci ascolta". Da Redicesi, Giuseppe Stocchi ha trasferito il gregge al piano: "Siamo arrivati al punto di allevare le capre per darle in pasto ai lupi. Ho passato notti a non dormire. Ci mancano pecore, capre e un fondo annuale". Nessuno, evidenziano, è per l’abbattimento dei lupi ma lanciano un sos per individuare una soluzione. Il presidente della Provincia Gianni Lorenzetti ha parlato della trasformazione del territorio, passato dall’agricoltura e dalla pastorizia a tessuto industriale. "L’abbandono della terra soprattutto nella parte montana è un problema grosso. Un plauso a chi ancora resiste, la pastorizia, oggi è diventata eroica. Giornate come queste servono per comprendere come rilanciare settori in netta diminuzione". "Con la Provincia – ha detto il presidente di Confimpresa, Daniele Tarantino - abbiamo firmato un protocollo europeo sul tema della transumanza. Alcuni pastori apuani vorrebbero unirsi per rafforzare il gruppo e lavorare. Come associazione, garantiremo ai pastori un contributo annuale a sostegno delle loro attività". Hanno portato il loro contributo Massimo Michelucci, Francesca Anichini, Salvatore Basile e Davide Paoli.