
L’alluvione vent’anni dopo. Le critiche di Legambiente: "Diretti verso il disastro"
Un consiglio comunale straordinario per il ventennale dell’alluvione. Questa la proposta di Legambiente all’ormai prossima ricorrenza della tragica alluvione che il 23 settembre 2003 colpì e devastò la città, con ricordi ancora oggi ben indelebili nella mente di qualsiasi cittadino carrarese. La proposta è per un consiglio comunale proprio nel giorno del ventennale, quindi per domattina, in modo da poter fare un punto della situazione e porre le dovute riflessioni sull’episodio.
"Non come mera commemorazione – sottolineano da Legambiente – che sarebbe comunque dovuta, anche per rispetto alla vittima del 2003 Idina Nicolai, ma come momento di verifica su quanto, poco a nostro avviso, è stato fatto e su quanto resti da fare".
Con una numerosa documentazione, Legambiente aveva già mostrato come, nonostante gli interventi strutturali effettuati sul Carrione dopo l’alluvione, il rischio d’inondazione non fosse ancora stato debellato ma anzi, stando agli studi fatti dagli ambientalisti, il rischio sarebbe aumentato, crescendo ogni giorno come diretta conseguenza di una gestione errata del bacino montano. "Il principio chiave per proteggerci dalle alluvioni sta nell’assorbire le acque al monte – proseguono – e rallentare il deflusso. L’obiettivo può essere raggiunto eliminando le terre, realizzando i ravaneti spugna, trattenendo temporaneamente le acque nelle cavità di cava, restituendo spazio e sinuosità ai corsi d’acqua soffocati dalle strade. Il problema sta nel fatto – insiste Legambiente – che i pabe hanno pianificato il bacino montano senza tenere in debito conto questi elementari principi di idrologia e di idraulica".
Gli ambientalisti ricordano poi come siano state ignorate le raccomandazioni dell’Università di Genova sulla gestione dei ravaneti e del bacino montano, nonostante l’ammonimento che la loro mancata attuazione avrebbe compromesso gli interventi strutturali previsti a valle.
"Stiamo correndo – prosegue la nota degli ambientalisti – verso la prossima alluvione col pilota automatico – conclude Legambiente – e ci auguriamo che il consiglio comunale, prendendo coscienza della situazione, voglia affrontarla con urgenza e determinazione, aprendo il dibattito agli interventi di associazioni e parti sociali".