
Non prendere gol da Maradona? Impossibile. Anzi, subirlo da lui faceva meno male. Era una sorta di tassa da pagare a cui ci si abituava quasi volentieri. E alla fine, comunque, scattava l’abbraccio e la foto ricordo di rito col "Pibe de Oro". Ne sanno qualcosa anche i due portieri massesi Fabrizio Lorieri e Roberto Aliboni che in quegli anni lo hanno affrontato in serie A. "Dico solo una cosa – attacca Lorieri, ex portiere del Torino – io a casa mia non tengo nulla di quando giocavo. Che possa essere una maglia, una foto o una coppa. Ho solo una cosa: la foto con Maradona (quella qui sopra). Questo vi fa capire cosa significasse per me. Non esisterà mai un altro come lui. A parte il dispiacere per la sua scomparsa, per tutti quelli della mia generazione era e rimarrà il calcio". Lorieri da Diego è stato trafitto tre volte. Ha preso un gol in campionato ed ha subito una doppietta in Coppa Italia dove però fu il Toro a qualificarsi vincendo 3 a 2. Curiosamente tutti e tre i gol Maradona glieli ha segnati su punizione.
"Prima o poi il gol, in un modo o nell’altro te lo faceva. Era inevitabile, li ha fatti un po’ a tutti. Come giocatore c’è poco da dire. Fuori dal campo era un ragazzo gioviale, alla mano. Ogni volta che l’ho incontrato è sempre stato disponibile per un saluto, per scambiare la maglia. Una volta ricordo che a fine partita gli feci una battuta sull’orecchino che portava. Di noi massesi sicuramente quello che lo ha conosciuto meglio è il "Francio" (Gianni Francini, suo compagno di squadra nel Napoli, che però ancora sconvolto dalla notizia non se l’è sentita di rilasciare dichiarazioni a caldo, ndr) e ci ha sempre parlato bene di lui". Roberto Aliboni con Maradona si è tolto subito... il dente. Lo ha affrontato col suo Brescia alla prima di campionato restando vittima di una "magia". "Saltò 3 o 4 uomini in un fazzoletto e poi me la mise sul secondo palo senza muovere neppure il corpo ma solo la gamba. Quel gol lo ripropongono spesso in tv. In campo era un fenomeno. Aveva dei colpi incredibili. Al ritorno al San Paolo me la cavai perché usammo le maniere forti e dovette uscire per infortunio. Anche come ragazzo era eccezionale, almeno come carattere e come modo di comportarsi con gli avversari. Sempre cordiale e disponibile. A Brescia, quando arrivò il Napoli di Maradona, lo stadio era strapieno e c’era tutto il mondo. Nel sottopasso gli occhi erano solo su di lui. Salutò tutti, staff e giocatori, ed alla fine riuscii a farmi dare la sua maglietta, regalata poi ad un famoso carabiniere come Sciu Sciu".
Gianluca Bondielli