L’anello della Maestà dei Mulini a Massa è ora davvero una realtà e piace, a escursionisti e curiosi: lo dimostra il successo dell’iniziativa inaugurale di domenica scorsa. Quasi una cinquantina di persone hanno raccolto l’invito lanciato dagli organizzatori. Il gruppo si è ritrovato a Canevara e da qui, dopo aver attraversato il Ponte della Tavella, ha risalito la mulattiera per Antona (sentiero CAI 41) fino al bivio con il Viottolo dei Mulini, recentemente riaperto con grande lavoro e maestria dai volontari del CAI (e non solo) fino a ridiscendere sul Fosso di Antona, in prossimità dei Mulini di Bacone, dove è presente una bellissima maestà affrescata del ‘500. Anche qui i volontari, in accordo coi proprietari del terreno, hanno condotto un importante lavoro di pulizia dai rovi e dagli alberi caduti, oltre a ripristinare parte dei camminamenti franati.
Il percorso si è concluso facendo rientro in discesa a Canevara seguendo prima la Gora e poi la Lizza delle Madielle. Si tratta di un breve percorso al tempo stesso immerso nella natura e ricco di storia, dove elementi artistici di pregio si fondono con le tracce delle altre attività che nel passato erano fondamentali per la vita e il sostentamento delle popolazioni montane della Valle del Frigido: i mulini, per la macinatura delle castagne (e non solo), e la via di lizza, per il trasporto a valle dei blocchi di marmo scavati alle pendici del Monte Carchio.
"Va sottolineato come questo intervento di recupero, eseguito completamente a titolo di volontariato, sia la dimostrazione di come, anche senza grandi risorse economiche, sia possibile realizzare progetti di valorizzazione del patrimonio storico-culturale della Valle del Frigido – sottolineano dall’organizzazione – al fine di incentivarne la frequentazione da parte dei camminatori in tutte le stagioni dell’anno, così da sviluppare quel tanto decantato turismo lento che porta sempre più persone a percorrere i sentieri e frequentare i paesi montani, con beneficio per quelle attività economiche (bar, botteghe etc.) che ancora resistono, donando loro nuova linfa vitale".
Gli organizzatori, su tutti Andrea Marchini e Fabrizio Bertoneri, ci tengono a ringraziare tutti i partecipanti che hanno apprezzato il grande lavoro compiuto e hanno potuto ammirare la bellezza della Maestà e del percorso: "Con questa iniziativa volevamo rendervi partecipi della nostra felicità, passione e amore per il territorio che ci hanno spinto a riuscire in questa piccola grande impresa... Speriamo di esserci riusciti. Rivolgiamo inoltre un invito a tutti coloro che, da qui in avanti, percorreranno l’Anello della Maestà dei Mulini: abbiatene cura, visitatelo con attenzione e rispetto, dal momento che è un luogo unico con oltre 500 anni di storia. Infine un ringraziamento particolare agli altri volontari che hanno reso possibile tutto ciò: Claudio Giorgeri, Fabio Rasori, Fabio Bonuccelli e Giuseppe Cagetti".
La speranza, ora, è quella di riuscire a interessare attivamente gli enti e le istituzioni al restauro artistico della Maestà dei Mulini, coinvolgendo l’Accademia di Belle Arti di Carrara e la Soprintendenza affinché questa non vada ulteriormente a degradarsi con l’abbandono e l’azione degli agenti atmosferici. Oltre agli affreschi della "Maestà dei Mulini", sono meritevoli di restauro anche quelli della Maestà dei topi (lungo la mulattiera Canevara-Antona) e quelli della Maestà di Foce (vicino al Pian della Fioba).