
Inaugurazione Anffas
Carrara, 29 marzo 2018 - Inaugurato il centro integrato di servizi per persone con disabilità di Pian del Castellaro. Ikea Pisa ha scelto di partecipare attivamente al progetto, fornendo l’arredamento completo del centro di Pian del Castellaro e collaborando nella pianificazione ed ideazione degli spazi architettonici della struttura. «Ikea Pisa è orgogliosa di essere al fianco di Anffas onlus per la realizzazione di questo progetto sociale di forte impatto sul territorio toscano – dichiara Victoria Miglietti, store manager di Ikea Pisa –. Il nostro obiettivo è quello di migliorare la vita quotidiana delle persone, anche attraverso i numerosi progetti sociali a cui contribuiamo costantemente». Ikea rinnova così il proprio impegno sul territorio, facendosi promotrice di iniziative rivolte all’inclusione e collaborando nella realizzazione di piattaforme naturali per la diversità. Si tratta di un impegno a livello sociale che Ikea manifesta attraverso il sostegno e la reintegrazione delle fasce fragili della società. Anffas è un’eccellenza nei settori sanitario e socio-sanitario sul territorio, offrendo percorsi di cura e luoghi in cui persone con disabilità, attraverso programmi specifici, riescono a conseguire il proprio pieno sviluppo. Presenti il sindaco Francesco De Pasquale, il presidente della Provincia Gianni Lorenzetti, gli onorevoli Martina Nardi e Cosimo Maria Ferri, i volontari, gli operatori del centro, il personale medico e sanitario, la dottoressa Brizzi, la dottoressa Vallelonga, la dottoressa Mecchi, ed il professor Massimo Toschi, che attivo nella disabilità.
«Da sempre ci contraddistinguono la storia dell’associazione, i valori e i contenuti – ha detto il direttore del centro Giuseppe Mussi –, ed ora finalmente abbiamo anche un contenitore adatto. Siamo in un luogo accogliente, inclusivo, familiare ed intimo: ogni barriera architettonica è stata abbattuta, ma adesso la vera sfida è quella di abbattere anche le ultime barriere, quelle culturali, che sono più dure a morire. Avremo vinto solo quando le persone con disabilità avranno una maggiore dignità: significa ottenere più diritti, che non possono essere compressi, e vantare dei doveri. Fondamentale sarà una stretta collaborazione, come abbiamo avuto fino a questo momento, con gli enti locali: le parole chiave sono «coprogettare» e «coprogrammare». Insomma, avere obiettivi comuni, parlare la stessa lingua, lavorare nell’interesse pubblico. Auspichiamo, poi, un maggiore dialogo con la Regione, una maggiore collaborazione, ma siamo sulla strada giusta». «La pianta di questo edificio – ha spiegato la presidente Fiorella Nari – è volutamente a forma di «U»: un abbraccio che dia l’idea di accoglienza, di inclusione, di famiglia. Ampie finestre, simbolo della trasparenza del nostro operato. Grandi spazi comuni e numerose zone più raccolte. Il colore dell’intonaco esterno richiama il rosso cibeo, simbolo della provincia. Ancora, c’è una sala per i convegni, un giardino, una vasca terapeutica, e laboratori per la tessitura, il teatro, la cura di sé. Questo edificio deve essere considerato un patrimonio per la comunità, un luogo di incontro, viatico di nuove conoscenze e collaborazioni future». In occasione della giornata nazionale della disabilità, l’associazione ha festeggiato i 50 anni di attività locale. Anffas si inserisce in un reticolo di percorsi territoriali fra i più vari: una vera e propria dimostrazione di come i volontari e gli addetti ai lavori cerchino - continuamente e costantemente - nuove e sempre più adatte soluzioni per le persone affette da disabilità e per le loro famiglie. I centri, dislocati su tutto il territorio provinciale, «Odisseo» per l’età adolescenziale, «Calicanto» per disturbi di età fino agli 11 anni, «Casolare» per la cura di bambini fino ai 6 anni, «Raffaello» per autismi e disabilità complesse, «Monteverde» per le situazioni più critiche. A questi, si aggiungono gli appartamenti a Pontremoli, in via Sforza e nel viale XX settembre a Carrara, dove i ragazzi imparano ad autogestirsi, seguiti (per una parte della giornata) dagli operatori sanitari: Giorgia, Laura, Michele e Francesco hanno raccontato la propria testimonianza di vita all’interno delle piccole comunità abitative, e lo hanno fatto con grande orgoglio, strappando sorrisi e lacrime di commozione fra il pubblico presente. Un altro momento di gioia, poi, con il racconto della moglie del compianto Elis Baratta, fondatore - insieme a Valeria Job - del primo centro Anffas del nostro territorio: «Il loro obiettivo era quello di far vivere un’esistenza normale, eliminare ogni diversità, collaborare per un futuro migliore: loro hanno posato le prime pietre, mosso i primi passi, adesso noi tutti dobbiamo proseguire nel solco che è stato tracciato cinquanta anni fa». Al termine, il tradizionale taglio del nastro e la benedizione di don Andrea.