’L’armadio della vergogna’ si apre con Pezzino e De Paolis

L'assessore alla Cultura Gea Dazzi ha concluso il programma di eventi di 'Bergiola si racconta', incentrato sull'ottantesimo anniversario dell'eccidio. La tre giorni si è conclusa con la presentazione del volume 'Caccia ai nazisti' di Marco de Paolis, procuratore generale della corte militare d’Appello di Roma, che ha aperto l'Armadio della vergogna e raccolto testimonianze su eccidi e processi. Il dibattito ha coinvolto anche lo storico Paolo Pezzino, affrontando i ritardi nei processi legati a questi eventi storici.

’L’armadio della vergogna’ si apre con Pezzino e De Paolis

L'assessore alla Cultura Gea Dazzi ha concluso il programma di eventi di 'Bergiola si racconta', incentrato sull'ottantesimo anniversario dell'eccidio. La tre giorni si è conclusa con la presentazione del volume 'Caccia ai nazisti' di Marco de Paolis, procuratore generale della corte militare d’Appello di Roma, che ha aperto l'Armadio della vergogna e raccolto testimonianze su eccidi e processi. Il dibattito ha coinvolto anche lo storico Paolo Pezzino, affrontando i ritardi nei processi legati a questi eventi storici.

L’assessore alla Cultura Gea Dazzi, ha chiuso il programma di eventi di ‘Bergiola si racconta’. Una tre giorni che ha sviluppato il tema dell’ottantesimo anniversario dell’eccidio, che si è conclusa con la presentazione del volume ‘Caccia ai nazisti’ di Marco de Paolis, procuratore generale della corte militare d’Appello di Roma. L’autore ha aperto il famoso ‘Armadio della vergogna’, e dal 2002 per quindici anni ha fatto i più famosi processi degli eccidi più importanti tra cui quello di Sant’Anna, di Marzabotto. Nel volume ha raccolto anche tutti gli atti e le testimonianze dei superstiti, ma anche dei criminali. "Il dibattito è stato interessante perché c’era anche Paolo Pezzino - ha detto l’assessora Dazzi -, storico consulente che si occupa di Resistenza in particolare, ed è stato consulente in molti processi di De Paolis, con cui collabora. Pezzino ha cercato di spiegare le motivazioni dei ritardi nei processi, da quando nel 1994 l’armadio della vergogna è stato recuperato, perché altri in qualche modo hanno tenuto nascosti o archiviato questi fascicoli e indagini. Un tema chiaramente molto sentito a Bergiola".