L’"armadio solidale" cerca volontari

L’attività in crescita nello spazio Caritas di via Cavour malgrado siano solo sei i volontari impegnati

L’"armadio solidale" cerca volontari

Guido Ferrari coordinatore dei volontari dell’Armadio Solidale della Caritas in via Cavour

In un piccolo fondo in via Cavour, in mezzo al chiasso cittadino di tutti i giorni, la Caritas ha trasformato un locale in un rifugio di solidarietà e rinascita morale. Il negozio, colorato dai tanti vestiti e scarpe che offre, è minuziosamente organizzato da Guido Ferrari. Sotto le cure di Guido, coordinatore dei volontari dell’Armadio Solidale, si riesce a percepire quanto la Caritas abbia a cuore qualsiasi problematica sociale. Il progetto continua ad essere portato avanti da circa sei volontari, ma si sente l’esigenza di più persone proprio per continuare a dar vita al negozio e lasciarlo aperto più tempo possibile e per contribuire anche a portare più persone possibili all’interno di questa "ri-educazione" verso i concetti che Caritas vuole trasmettere attraverso questa iniziativa. "È difficile far cambiare stile di vita alle persone e sensibilizzarle ad un acquisto più consapevole dei propri capi", spiega Ferrari riallacciandosi ai principi che guidano tutti i volontari impegnati nel e che vorrebbero trasmettere anche al pubblico. E’ la della spiritualità cristiana che propone la sobrietà e la semplicità che permettono di fermarci a gustare le piccole cose, di ringraziare delle possibilità che offre la vita, senza attaccarci a ciò che abbiamo né rattristarci per ciò che non possediamo. Un insegnamento che viene ripreso dall’enciclica Laudato Si’ di Papa Francesco e che racchiude i valori etici che guidano la Caritas. "Noi siamo a conoscenza di tutte le situazioni di disagio a livello sociale" afferma Guido Ferrari indicando l’angolo dedicato alla sciarpa rosa, realizzata per celebrare il decennale dell’iniziativa contro i tumori al seno, che conferma la loro disponibilità a scendere in campo quando si tratta di aiutare il prossimo, chiunque esso sia, dimostrando che la solidarietà non conosce confini. Questa educazione si concentra anche sull’importanza del riutilizzo in termini di eco sostenibilità, poiché ogni capo riutilizzato avvicina alla riduzione dei rifiuti e promuovono quindi uno stile di vita che rispetti anche il nostro pianeta. Molti i capi, esposti con grande cura, che creano nel “negozio” un’atmosfera di calorosa accoglienza, incrementata dalla gentilezza e dall’ospitalità di Guido Ferrari. Si dice "abbastanza soddisfatto" dei risultati raggiunti confidando che nel tempo possano migliorare e raccogliere ancora più fondi. Infatti i soldi raccolti sono destinati a progetti rivolti alle persone più svantaggiate. I vestiti possono essere donati al centro vicariale della carità di Carrara "Sant’Antonio da Padova" o alla chiesina di San Pio X, centro vicariale di Massa, per continuare a supportare e abbracciare questo progetto che viaggia in linea con i valori di sostenibilità e solidarietà.

Federica De Natale