L’arte dialoga con i malati di Alzheimer grazie a un progetto lanciato dal Moma di New York nel 2007. Si tratta di ‘Meet Me’, un percorso artistico rivolto a chi soffre di demenza senile. In Italia il progetto di chiama progetto ‘Musei per l’Alzheimer’, e l’amministrazione comunale di Carrara ha deciso di aderire spalancando le porte dei musei cittadini alle persone affette da questa malattia. Nello specifico si tratta di un corso educational base gratuito promosso, a partire dal 2016, da Regione Toscana e ‘L’Immaginario Firenze’, punto di riferimento per la formazione degli operatori geriatrici e museali che lavorano con le demenze.
Veri e propri percorsi dedicati che grazie a particolari metodologie possano coinvolgere anche il pubblico fragile. "Aprire i musei al dialogo con le persone più fragili, e in questo caso con le persone con l’Alzheimer, costituisce un grande passo in avanti nell’idea di museo di prossimità, che il Muda, grazie anche ad altri progetti, ormai ben incarna nella nostra città – spiega l’assessore alla Cultura Gea Dazzi –. Andare oltre i luoghi convenzionali di cura significa infatti lavorare per restituire, come in questo caso, alle persone con l’Alzheimer una dimensione relazionale e rompere così quella bolla di solitudine in cui troppo spesso si chiudono. La relazione con l’arte è sempre benefica e sono certa che gli operatori museali, che avranno completato questo importante percorso di formazione, potranno, grazie alla competenza acquisita, arricchire e rendere sempre più inclusiva l’offerta dei nostri musei". "I musei oggi sono sempre di più attivatori di integrazione sociale – aggiunge il direttore del polo museale Cinzia Compalati –. Ricordo sempre con un senso di profonda condivisione la frase della terapista canadese Moyra Jones, fondatrice del sistema Gentle Care ‘Quando non si può più aggiungere un ricordo, si può ancora creare un’esperienza altrettanto potente’".