"Avevo 14 anni e mi avevano regalato la cassetta dei colori – ha raccontato l’artista Aldo Damioli alla conferenza di presentazione della sua mostra ’Il tempo sospeso’, a Palazzo Ducale –. Nella mia scuola mi avevano preso come esempio nel disegno. Dipingevo sempre e portavano a far vedere i miei disegni al preside. In italiano non riuscivo bene tanto che la maestra un giorno mi disse ’guarda Aldo, disegna pure, non stare lì a scrivere e a perdere tempo’. Con quei colori mi misi all’opera. Stavo disegnando una veduta del Golden Gate di San Francisco quando arrivò un amico di mio padre e disse: ’Oh, ma che bello! Mi piace! Ti do 5 mila lire’. Lo prese e mi diede il biglietto da 5 mila lire. E pensai, contento: allora è un lavoro che si può fare!".
Da quella cassetta di colori ne sono trascorsi degli anni e oggi, a 69 anni, dopo aver ottenuto strabilianti successi in tutto il mondo, la linea dell’artista resta sempre quella di allora, delle città irreali, sospese in un tempo indefinito. In fase di allestimento, ieri abbiamo avuto modo di ammirare i paesaggi urbani che fanno da sfondo a scene di vita quotidiana in metropoli ripulite dal caos. "Per fare questa mostra abbiamo patito moltissimo per ragioni burocratiche, di disponibilità del palazzo ed altro – ha commentato il presidente della Provincia, Gianni Lorenzetti - , ma ci siamo presi un impegno che portiamo fino in fondo e con orgoglio. Un nome di alto profilo come Aldo Damioli onora la nostra città". 38 paesaggi urbani, dunque, impreziosiscono il Salone degli Svizzeri a Palazzo Ducale, luogo principe della città. "Grazie al presidente Lorenzetti è stato possibile fare questa mostra – ha esordito Daniele Lucchesi, presidente dell’associazione Quattro Coronati che ha organizzato l’evento –. Aldo Damioli ha una storia, ha partecipato a mostre di grande rilievo, tra cui la Quadriennale di Roma e la Biennale di Pechino. Il titolo della mostra viene dalla visione di Damioli, e pone il visitatore di fronte a quadri in cui si ha la sensazione di vivere in un tempo sospeso, oltre la realtà. Ognuno di noi di fronte alla sua opera vive la propria esperienza personale". Nelle opere, l’artista vuole esprimere come che lo spirito umano può interpretare l’arte. Nel suo raccontare, cita artisti di grande fama, non solo moderni, tra cui Holbein, Bellotto, Hopper, De Chirico, Gnoli. E si intuisce il riferimento perchè, come loro, Damioli è maestro di uno stile preciso, di una forma compiuta, di una realtà talmente pulita e luminosa da diventare quasi irreale. Quella irrealtà assoluta da sembrare normale. Insomma, una fascinazione che obbliga alla contemplazione profonda, perchè dentro un’opera di Damioli davvero lo sguardo e la mente possono perdersi in un viaggio tra le Venezie, New York , Manhattan, Parigi, Shangai e tante altre città sospese. Il ’Tempo Sospeso’ sarà inaugurata oggi alle 18 alla presenza dell’autore e visitabile fino al 20 maggio nel Salone degli Svizzeri del Palazzo Ducale di Massa dal martedì al sabato dalle 16.30 alle 19.
Angela Maria Fruzzetti