
La psicologa. Sara Moisè. con gli alunni
"Voi siete la generazione del benessere, in cui tutto arriva subito, per cui alla prima difficoltà è facile andare in crisi, non accettare il limite". Ecco le realistiche parole con cui Sara Moisè, terapeuta familiare, dà inizio al nostro incontro e a cui aggiunge l’incertezza del futuro e la continua richiesta di alte prestazioni. Parla poi di ‘solitudine’: "I ragazzi faticano a creare relazioni vere, a trovare negli adulti punti di riferimento. Questo disagio si traduce in comportamenti aggressivi, come quelli delle baby gang: figli del benessere che avendo tutto cercano adrenalina; disagiati che privi di prospettive conquistano con la prepotenza ciò che vogliono; quelli che fanno proprio il linguaggio rabbioso di una parte di società che inneggia alla violenza come i trapper. Si tratta della malamovida, che nasce da un sentire onnipotente – spiega la dottoressa –, da un desiderio di non rispettare le regole e le istituzioni. Rimedi a tutto questo? La cultura, lo studio, lo sport, avere una passione e coltivarla; i ragazzi nel disordine adolescenziale hanno bisogno di essere accompagnati e orientati verso un’etica del bene. Fondamentale è l’ascolto. Ciascuno deve mettersi in ascolto dell’altro: i genitori devono ritrovare un tempo per dialogare con i figli, dare loro dei limiti e ascoltarli, senza giudicarli ma neppure tornando adolescenti; i ragazzi devono imparare l’alterità ossia l’esperienza dell’altro, che chiama al rispetto e alla gentilezza nei gesti e nelle parole. Le parole sono potenti: veicolano significati, conoscenze e formano il pensiero".