REDAZIONE MASSA CARRARA

L’Asl mette all’asta macchinari E incassa oltre 170mila euro

Erano beni da dismettere, tra questi c’erano anche vecchie Tac degli ospedali di Pontremoli e Fivizzano. .

L’Asl mette all’asta macchinari E incassa oltre 170mila euro

Grazie ai beni da dismettere venduti all’asta l’azienda Usl Toscana nord ovest ha incassato 170mila euro. Un risultato che si va ad aggiungere ai risparmi sulle spese di sgombero, rottamazione e smaltimento. Dal 2019 al 2022 sono stati effettuati 22 mandati di vendita, il ricavato complessivo più alto è stato raggiunto nel 2021 con 277 oggetti venduti per un ricavo di poco più di 85mila euro.Tra le apparecchiature vendute nel 2022 anche due Tac dismesse dagli ospedali di Fivizzano (per 7.600 euro) e Pontremoli (per 5.300 euro). Non si sa se queste due apparecchiature siano quelle che per prime furono collocate all’interno dei reparti di radiologia dei presidi di Pontremoli e Fivizzano nel 1999. A comprarle erano state all’epoca i due Comuni che avevano inserito nei bilanci di previsione la somma di mezzo miliardo di lire. Ma i due Comitati Pro Ospedale avevano raccolto fondi da destinare ai nuovi acquisti. A Pontremoli attraverso una petizione popolare durata diversi anni erano stati depositati in banca oltre 110 milioni e a promuovere la beneficenza erano stati gli emigrati londinesi del gruppo "Grondola UK" su proposta dell’allora sindaco Enrico Ferri. L’azienda sanitaria invece pagò le spese per la gestione delle apparecchiature che ammontavano a 400 milioni annui per presidio. L’asta ha evidenziato un grande interesse da parte del mercato per apparecchiature di radiodiagnostica, ecografi, apparecchiature per endoscopia, attrezzature e arredi chirurgici, ma anche autovetture e persino cavi di rame. Tra i partecipanti all’asta c’erano cliniche private, strutture veterinarie, ma anche attività operanti all’estero. "I grandi macchinari sanitari – spiega il direttore del dipartimento Tecnico e patrimonio Nicola Ceragioli – suscitano in effetti molto interesse sul mercato nazionale e internazionale in quanto le apparecchiature, se in buono stato, sono utilizzate dove possono essere sufficienti standard meno elevati (ad esempio in ambito veterinario) oppure vengono usate per il recupero di pezzi di ricambio. Per l’Azienda c’è l’ulteriore risparmio di non dover pagare lo smontaggio del macchinario e il suo smaltimento".