Un iter e un progetto complesso quello di recupero della ex Colonia Ugo Pisa insieme al suo parco come dimostrano le somme in ballo: oltre 16 milioni di euro. Risorse che forse non sarebbero bastate se si fosse dovuto mettere mano alle strutture così come sono e ‘mantenerle’: ad agevolare il percorso è intervenuto soprattutto il parere del Ministero della Cultura, segretariato regionale per la Toscana, rilasciato il 27 luglio riguardo alla "verifica dell’interesse culturale degli immobili" con il quale ha comunicato "che gli stessi non presentando interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico". Gli edifici possono quindi essere demoliti e ricostruiti. Non è cosa di poco conto perché permette di accelerare i tempi e gestire meglio i costi come mette in luce lo stesso Comune in alcuni dei documenti che formano il ‘pacchetto’ di approvazione da parte della Conferenza dei servizi che a fine agosto ha reso il progetto ‘variante al Regolamento urbanistico e al Piano strutturale’: "Gli edifici versano in forte stato di degrado e le condizioni attuali, la precaria staticità, la stessa conformazione architettonica, rendono non sostenibile il mantenimento degli immobili per oggettive difficoltà sia tecniche che economiche dei necessari interventi di restauro e consolidamento strutturale, come desumibile dalle analisi di vulnerabilità statica e sismica commissionate dal Comune".
Quindi la variante di fatto aggiorna la scheda di ambito, le norme di attuazione e soprattutto la rimozione del riconoscimento di valore significativo di alcuni edifici", così come accade anche nel Piano strutturale. All’interno della Conferenza dei servizi, poi, di fatto solo alcuni dei pareri e delle osservazioni sono stati accolti e in particolare quello congiunto di separato accordo fra Regione e Ministero della Cultura sulla conformità al Pit (va ricordato poi che servirà il parere della Soprintendenza per i singoli interventi previsti). Dovrà essere ben dettagliato il collegamento fra l’area di variante e i percorsi ciclopedonali, compresa la Ciclovia Tirrenica, e salvaguardare la continuità dei percorsi ciclabili e pedonali nella fascia tra stabilimenti balneari e la viabilità litoranea. Dovrà essere definito un disegno unitario per favorire la fruizione e l’accessibilità al mare e raccordare la variante con il progetto già approvato di sbarco e ammodernamento del riparo di pesca, di fianco alla Ugo Pisa lato mare. Inoltre Regione e Ministero hanno chiesto di eliminare le aree di sosta su strada lato mare e inserirli dove possibile sugli altri tre lati a compensazione, di togliere le recinzioni perimetrali presenti sui quattro lati della pineta, di utilizzare materiali e tecniche che evitino l’impermeabilizzazione del suolo in particolare per la nuova area di sosta prevista all’interno del parco, con ingresso di via delle Pinete, ma anche per le aree di sosta su strada pubblica.
Infine viene chiesto di rimodulare anche il progetto della passerella sopraelevata con "soluzioni progettuali di maggior integrazione con il contesto e, in particolare, sia ridefinita la porzione di ponte aggiungendo, eventualmente, elementi a sostegno per ottenere una struttura più leggera e dall’ impatto più contenuto, nonché sia ridefinita la porzione a mare, che si configura come un pontile sbalzo e che rappresenta elemento di singolarità nel litorale incidendo visivamente sullo skyline e sulle visuali da e verso il mare".