L’Audax getterà la spugna dopo 72 anni

La storica squadra di basket ’orfana’ di imprenditori che credano nel progetto della divisione regionale 2

L’Audax getterà la spugna dopo 72 anni

La storica squadra di basket ’orfana’ di imprenditori che credano nel progetto della divisione regionale 2

"Se riusciremo a sistemare tutti i nostri ragazzi in squadre senior, noi non ci iscriveremo al campionato di divisione regionale". Si stenta a crederci, eppure è vero: per la prima volta nei 72 anni di attività, l’Audax potrebbe non partecipare ad alcun campionato senior. Ad annunciarlo è il ds Massimo Alibani: "con la società abbiamo valutato con attenzione le varie possibilità – racconta il ds da un trentennio al timone della società di via Giovan Pietro, monarca assoluto dei giallo azzurri, spiegando la inaspettata e imprevista decisione che potrebbe avere pesanti ripercussioni – il termine di iscrizione al campionato scade il 15 settembre, abbiamo ancora tempo, ma stiamo cercando di sistemare tutti i ragazzi senior e se ci riusciremo, potremo dedicarci solo al settore giovanile non disputando la divisione regionale 2. Contrariamente vi parteciperemo solo per dare spazio a chi sarà rimasto fuori dalle giovanili e non avrà trovato alcuna squadra senior dove giocare – dice Alibani – l’Audax gioca per vincere, abbiamo una storia, dobbiamo difendere l’onore di una società. Alle spalle abbiamo 59 campionati nazionali, abbiamo militato in tutte le categorie, il nostro Dna non è quello di una squadra qualunque, non possiamo permetterci di partecipare ad un campionato come la divisione regionale 2 e al momento non ci sono le condizioni per allestire una squadra competitiva. Abbiamo sondato alcuni imprenditori ma non abbiamo ricevuto garanzie per poter preparare un programmare della durata tra i 3 e i 5 anni".

La vicenda Audax è la sintesi della decadenza del basket carrarese: ormai sono lontani i tempi dei campionati nazionali (l’ultimo è stato quello di C1 della stagione 2011-2012) e ancora più lontani sono i tempi della B2 (l’ultimo è della stagione 2005-2006) quando, in considerazione degli impegni economici sostenuti, la squadra avrebbe meritato almeno una categoria superiore. Poi, dopo avere retto per un decennio tra la C2 e la C silver (entrambi campionati regionali) i primi segnali di cedimento sono arrivati nell’estate 2023 quando la società ha ceduto al Pontedera i diritti della serie C. Nello scorso mese di luglio ha poi rifiutato il ripescaggio nella divisione regionale 1 a cui aveva diritto come migliore classificata delle squadre retrocesse dei tre gironi.

E poi c’è il problema degli impianti, un tasto doloroso per tutto lo sport carrarese: "abbiamo sempre avuto il problema degli spazi e quest’anno c’è anche la vicenda dei lavori al palazzetto di Avenza". Un palazzetto che da oltre due anni e mezzo è inibito (ma solo formalmente) al pubblico (l’ordinanaza di palazzo civico è del dicembre 2021), si è sempre detto per problemi di sicurezza antincendio e antisismica, ma poi i lavori, finalmente iniziati, riguardano gli spogliatoi. A Carrara quello delle strutture sportive carenti è un problema vecchio e mai risolto: le poche strutture sportive presenti nel territorio scoppiano, questo vuol dire che ci sono tante società e quindi che tanti giovani fanno sport. E magari preferiscono la partita allo sballo o peggio al coma etilico. Perché anche lo sport è inclusione, quella che riguarda i nostri giovani che dovrebbero essere il fututo della città.

Maurizio Munda