REDAZIONE MASSA CARRARA

L’autrice di Mary Poppins in estasi a Carrara

La scrittrice inglese Pamela Lyndon Travers capitò dalle nostre parti nel 1929 e Maria Mattei ha trovato articolo e foto dell’epoca

Basta un poco di zucchero per rendere meno dura la vita dei cavatori. Maria Mattei, membro dell’Associazione italiana anglisti e presidente di Open Centre di Carrara, è impegnata da anni a ripercorrere le vicende legate al Grand Tour che gli intellettuali anglosassoni tra la finee del XIX e l’inizio del XX secolo compivano in Italia ed in particolare in Toscana come momento essenziale della loro formazionesintetizza. Diversi di loro passarono anche da Carrara, affascinati dall’imponenza delle Alpi Apuane e dall’unicità delle loro cave di marmo. Tra questi nel 1929 capitò in città anche la 30 enne scrittrice inglese Pamela Lyndon Travers, autrice del romanzo ‘Mary Poppins’ pubblicato nel 1934 e reso celebre anni dopo dall’adattamento cinematografico di Walt Disney. Travers fece un viaggio alla scoperta delle nostre montagne, dal quale nacque un reportage pubblicato da una prestigiosa rivista letteraria dell’epoca: The Irish Statesman. L’articolo è stato trovato e tradotto da Maria Mattei e ora il giornalista Mario Bernardi Guardi ha deciso di dedicare agli studi della nostra concittadina un lungo articolo uscito sulla rivista della biblioteca di Via Senato di Milano.

"E’ una bella fotografia della Carrara di quel periodo: dalle cave alla marina – spiega Mattei –.

Ho avuto la fortuna di trovare questo reportage a Dublino e la mia è la prima traduzione, ma soprattutto, come riportato nella Rivista milanese, la mia è una lettura esoterica di quel viaggio, suffragata da quanto sappiamo di Pamela Travers. L’ autrice di Mary Poppins non era affatto, come del resto la sua eroina, la persona che Disney ci ha proposto. Pamela era un’esoterista legata alla teosofia e allo spiritualismo. Come del resto Mary Poppins. Pamela Travers rende mitici i cavatori e i caricatori del porto. Giganti dalla pelle scura i primi, zingari romantici i secondi. Lo fa mirabilmente, citando Michelangelo e davvero nelle sue parole ci sembra di vedere il Maestro aggirarsi tra i marmi, lassù in cava, per capire in quale blocco fosse imprigionato il David che il suo scalpello avrebbe liberato. Quello che sto cercando di fare con Mary Shelley, Pamela Travers, la Contessa del Medico, le scultrici e gli scultori è dimostrare che Carrara e le Apuane non furono affatto periferiche nel Grand Tour".

c.lau