La stazione dei carabinieri di Licciana Nardi dovrà essere restaurata. Crepe e criticità varie hanno segnalato da tempo le condizioni di inadeguatezza dell’edificio risalente agli anni Cinquanta e di proprietà privata, entrato nel mirino della segreteria regionale di Toscana Unarma, Associazione sindacale dei Carabinieri che si prefigge l’obiettivo di tutelare ed assistere i militari dell’Arma in delicati settori quali diritti, legalità e pari opportunità. In una nota il sindacato rileva che "sotto il profilo infrastrutturale l’edificio versa in condizioni decisamente precarie. Tra l’altro infiltrazioni d’acqua e la vetustà l’hanno lesionata in più punti. Oltre all’aspetto del decoro esteriore, non è certo trascurabile ciò che ne potrebbe derivare sul piano della sicurezza fisica, per quanti, militari e cittadini, vi si trovano". Già in un report inviato al Comando Legione dei Carabinieri della Toscana dello scorso agosto, il sindacato aveva verificato lesioni lungo tutto l’immobile e presenza di sacche di umidità e chiesto anche che fosse valutata l ‘opportunità di un intervento presso il Comune di Licciana Nardi, il Provveditorato alle Opere Pubbliche e la Prefettura di Massa Carrara. La soluzione secondo Unarma non poteva che arrivare da uno sforzo unitario per affrontare le criticità in tempi brevi tenendo sempre presente che il progressivo degrado dell’immobile avrebbe potuto far venire meno non solo il decoro, ma soprattutto i prescritti requisiti di igiene, sicurezza e salubrità di quello che è l’unico presidio di una forza di polizia nel territorio.
"Ora abbiamo appreso – scrive Unarma – che il Comando Legione, dimostrando notevole sensibilità, sta valutando, di concerto con la Prefettura di Massa, le possibili misure logistiche e infrastrutturali per risolvere il problema. Auspichiamo che tra le valutazioni in corso venga considerata anche l’ipotesi di un temporaneo trasferimento della Stazione in un edificio alternativo, che potrebbe essere una struttura limitrofa o un’altra collocazione all’interno dello stesso territorio. Tale scelta garantirebbe la continuità operativa dell’Arma in un ambiente sicuro e funzionale. Unarma Toscana ringrazia per l’attenzione con cui il Generale Falferi affronta ogni problematica rappresentata".
La problematica non è nuova e fu affrontata, quattro anni fa dal sindaco Martelloni, che chiese un incontro con il Prefetto di Massa Carrara. La stessa Regione Toscana già da anni ha adottato una politica di prevenzione che consente di seguire una strategia di intervento per ridurre la vulnerabilità degli edifici, con particolare attenzione a quelli più vetusti, per renderli più resistenti agli eventi sismici, cui l’area del territorio comunale non è immune.
Natalino Benacci