DANIELE ROSI
Cronaca

Lavoro, il piatto piange. Calano gli assunti e al 90% sono precari

Nel 2024 rispetto al ’23 sono diminuiti i nuovi contratti nei diversi settori. In picchiata la pubblica amministrazione e i servizi alle persone.

Nel 2024 rispetto al ’23 sono diminuiti i nuovi contratti nei diversi settori. In picchiata la pubblica amministrazione e i servizi alle persone.

Nel 2024 rispetto al ’23 sono diminuiti i nuovi contratti nei diversi settori. In picchiata la pubblica amministrazione e i servizi alle persone.

Assunzioni in provincia: dati in calo. A dirlo sono gli indicatori del cosiddetto ‘avviamento al lavoro’ del sistema informativo dei centri per l’impiego Regione Toscana, in cui viene appunto fornito un quadro della situazione. L’andamento viene stabilito in base ai codici Ateco, cioè i codici che riassumono per macrocategorie economiche i settori oggetto dell’analisi, anche in relazione ai dati Istat. Impressionante il dato generale delle nuove assunzioni prodotto dalla Regione a Massa-Carrara nel 2024, in cui si ha solo un 10 per cento di lavoro stabile contro un 90 per cento di lavoro flessibile o precario. I dati Istat 2024 invece, per quanto riguarda il tasso di disoccupazione su Massa-Carrara, si assestano sul 6.2 per cento, dato praticamente identico a quello dello scorso anno.

"Il dato su Massa-Carrara è in assestamento - spiega Andrea Figaia della Cisl - mentre in Toscana, a Pistoia e Lucca la situazione è migliore. Per quanto riguarda invece i dti dei centri per l’impiego, considerato che il personale al lavoro a tempo indeterminato è appena superiore al 10 per cento, mentre il 90 per cento invece è ‘precario’, essi confermano assunzioni meno effervescenti dell’anno scorso e in un contesto non stabile. Quindi il dato ‘negativo’ lo è doppiamente: pochi ‘stabili’ e meno assunzioni dell’anno precedente. Manca personale specializzato e le aziende vogliono personale formato e capace e se non lo trovano, delegano fasi della produzione ad aziende di fuori".

Tra i settori presi in esame dal sistema dei centri per l’impiego, in provincia decresce di ben 605 unità la macrocategoria ‘altro’ che contiene cioè tutto quello che non è all’interno di categorie definite. In questo gruppone rientrano anche i servizi alla persona. "Un dato abbastanza singolare - commenta Cisl - ed è probabile che ci sia stato un aumento dell’occupazione irregolare o in nero". Modesti i dati di crescita del settore agricolo, che registra un segno positivo di appena 22 unità. L’industria decresce di ben 249 unità, in controtendenza rispetto al 2023 ma in coerenza con alcune crisi nei settori moda, siderurgia e automotive, con la difficoltà di reperire lavoratori qualificati richiesti dalle aziende piu grandi del territorio. L’edilizia registra un sostanziale pareggio rispetto al 2023 mentre cresce discretamente, di 185 unità, il settore logistico con trasporti e magazzini. Reggono turismo, alberghi e ristoranti con un aumento di 75 unità, sebbene in un settore che ha numeri complessivi importanti. Notevole il calo registrato nella pubblica amministrazione, che decresce a meno 479 unità. "Il dato è severo - aggiunge Cisl - e va valutato in una ‘resa dei conti’ post Covid, con pensionamenti accelerati e senza assunzioni adeguate e corrispondenti. Considerato che la pubblica amministrazione sta invecchiando, sarebbe bene procedere ad assunzioni adeguate". Negativo anche il dato del commercio, che dopo anni di crescita, arriva a meno 155 unità. La crisi del cosiddetto negozio ‘medio’ e concorrenza online vanno aggiunte alle difficoltà che incontrano le catene anche nazionali della grande distribuzione, soprattutto nel settore del cibo.