Le battaglie di Barotti "Lotta all’erosione, rilancio della montagna e turismo culturale"

Il candidato civico riparte dalle "proposte fatte in 5 anni di opposizione". Pensa all’ecodragaggio "per trasformare il porto in sorgente di sabbia". E per l’area industriale: "Diventiamo hub per la transizione energetica".

Le battaglie di Barotti  "Lotta all’erosione,  rilancio della montagna  e turismo culturale"

Le battaglie di Barotti "Lotta all’erosione, rilancio della montagna e turismo culturale"

Quale punto del suo programma la differenzia dagli altri candidati e perché?

"Un solo punto è riduttivo; le mie proposte le ho formulate in 5anni di opposizione. Gli Uffizi diffusi con il recupero di Villa Massoni e del Castello Malaspina. È una iniziativa che promuovo da diversi anni ed ho già ottenuto risposte a livello europeo e nazionale".

Partiamo dal territorio. Il piano dell’arenile è bloccato: cosa terrebbe e cosa cambierebbe di quello fatto? In quali tempi e con quali risorse arriverà a realizzarlo?

"Inutile parlare del piano se non contrastiamo l’erosione. Dobbiamo applicare l’ecodragaggio per trasformare il porto in una sorgente di sabbia; dobbiamo cogliere le opportunità della direttiva Bolkestein per acquisire maggiori risorse, ampliare le spiagge libere, rivedere il mare dal viale litoraneo, riorganizzare la pulizia della battigia, recuperare sabbia dal rifiuto spiaggiato. I tempi dipenderanno dagli iter amministrativi".

Bonifiche: tutti le promettono, nessuno ancora le ha fatte. Come pensa sia possibile arrivare ad una risoluzione? Che quali risorse e tempi?

"La bonifica, per risorse e tecnologia, dipende da Ministero e Regione Toscana, il Comune può solo sollecitare e fare la propria parte conformando i siti di propria competenza. Il vecchio centrosinistra e la destra dovrebbero spiegare come è stato gestito il percolato della ex Discarica o perché, per anni, le acque non depurate della vecchia ricicleria siano finite nella fognatura bianca. Per quanto mi riguarda ho già segnalato lo sversamento e l’assenza della documentazione attinente al percolato all’Autorità di controllo ed ho scritto al Parlamento UE, al Governo per difendere gli imprenditori incolpevoli dal rischio del contributo, pari al valore di mercato delle aree, previsto, dalla normativa vigente, per le bonifiche".

Variante Aurelia: c’è chi dice sì e chi non la vuole. Da che parte sta? E se no: quale alternativa propone?

"La variante Aurelia è necessaria per ridurre il traffico su Turano; il problema è che le Amministrazioni precedenti hanno consentito la realizzazione di condomini e centri commerciali su di un tratto del Viale Carducci. La soluzione è portare le merci su rotaia. Si tratta di una strategia che l’intero paese deve adottare per ridurre l’inquinamento e rendere i trasporti più sostenibili".

Montagna: quali progetti concreti per uno sviluppo promesso da tempo?

"Lo sviluppo della montagna parte dal mettere in ordine strade e nel risolvere il dissesto idrogeologico. Inutile rifare una piazzetta quando, ad ogni temporale, le strade rischiano la chiusura per caduta alberi, smottamenti o quando salta la corrente elettrica per mancanza di manutenzione".

Commercio: sì o no nell’area industriale? E quale ricetta per rilanciare l’area?

"Ho sempre detto ’No’ al commerciale in area produttiva. Non si debbono ripetere gli errori del passato con i centri direzionali, i concessionari d’auto, il cinema multisala, i depositi di marmo. Dobbiamo creare lavoro, portare attività ad alta densità occupazionale e per farlo dobbiamo far crescere, ad esempio, l’esistente diventando un hub nazionale per la transizione energetica, investendo in alta formazione, chiedendo alla nautica di realizzare non solo gli scafi ma anche l’allestimento".

Come pensa di risollevare il piccolo commercio e rivitalizzare il centro storico?

"Il commercio si rivitalizza creando lavoro nel manifatturiero; senza soldi la gente non spende. Si risolleva con il turismo culturale. Gli Uffizi diffusi hanno portato a Pietrasanta 17.000 persone".

Marmo: quali regole metterà all’attività estrattiva? Come si comporterà con la riapertura prevista delle 7 cave?

"Dico basta agli utili milionari senza una effettiva, consistente ricaduta sul territorio; le nostre Comunità si fanno carico dei costi ambientali, dei costi di manutenzione delle infrastrutture persino della depurazione delle sorgenti del Cartaro. È arrivato il momento di riequilibrare la bilancia. Sono contrario alla riapertura delle sette cave; dico che l’estrazione va limitata perché il marmo non è un prodotto riproducibile. Il mio punto di partenza è aumentare il lavorato in loco, avere più risorse per costruire un futuro alternativo quando l’estrazione non sarà più sostenibile. Alcuni paesi petroliferi investono sulle rinnovabili ebbene noi dobbiamo cominciare a pensare al dopo".

Emergenza abitativa: quali progetti e con quali fondi l’affronterà?

"L’emergenza abitativa non si affronta alienando gli immobili. Penso, per fare un esempio, ad alcuni appartamenti della provincia; si deve partire da una mappatura delle strutture pubbliche destinabili all’edilizia popolare. È necessario, al contempo, evitare soluzioni che tolgono spazi alla formazione; mi riferisco, ad esempio, al cohousing all’Ugo Pisa. In definitiva serve una visione organica per evitare errori e garantire uno sviluppo organico della città".

Qual è il primo obiettivo che perseguirà? Come e con quali tempi?

"Il primo obiettivo è la formazione per costruire il futuro dei nostri giovani e per permettere una ripartenza a chi è in cerca di una occupazione. Farò il possibile per mettere insieme tutti soggetti istituzionali e non coinvolti".