Le frontiere della ricerca. Messina mente brillante

Il ricercatore massese del Cnr ha ricevuto un prestigioso premio a Budapest. Riconosciuti i sei anni di studi su intelligenza artificiale e tecnologia.

Le frontiere della ricerca. Messina mente brillante

Il ricercatore massese Michele Messina premiato a Budapest

di Alfredo Marchetti

Sei anni di studi, fatiche, progetti da realizzare, speranze e alla fine risultati. Michele Messina, ricercatore massese al Cnr di Pisa, è stato premiato per il duro lavoro portato avanti in tutto questo periodo caratterizzato da dati, computer, analisi tecniche, studi e ricerche. Il ricercatore 31enne ha ottenuto il prestigioso premio europeo ’Cor Baayen Award’, sbaragliando la concorrenza di colleghi arrivati da Polonia, Olanda, Francia, Portogallo, Finlandia. Un premio che punta a valorizzare i giovani ricercatori a livello europeo, assegnato dall’European researcher consortium for informatics and mathematics. Dal sito di Ercim si legge: "La ricerca di Nicola si contraddistingue per l’alta qualità, l’approccio interdisciplinare e il significativo impatto sulla ricerca contemporanea". Messina è attualmente impiegato nell’istituto di scienza e tecnologie dell’informazione, consiglio nazionale delle ricerche, dove è associato al Laboratorio di intelligenza artificiale per le scienze multimediali e umanistiche (Aimh). Ha conseguito il dottorato di ricerca nel 2022 all’Università di Pisa, Itali

La cerimonia a Budapest a inizio settimana: Messina è atterrato nella capitale ungherese per ritirare i 5mila euro di riconoscimento prima di rimontare su un aereo e ritornare a Pisa per proseguire i suoi lavori. I suoi progetti sono svariati, si va dall’intelligenza artificiale utilizzata nel riconoscimento di immagini con una fase di partenza allo studio tecnologico del "rilevamento di anomalie su dati di torri storiche – spiega –. Studi per capire se esistono o no anomalie strutturali potenziali. Ci sono delle apparecchiature nella torre dei Guinigi e in quella di San Frediano a Lucca, montate da dei colleghi: noi cerchiamo di capire se eventuali anomalie strutturali possono essere provocate da agenti atmosferici, se c’è vento forte o se c’è un ipotetico problema strutturale". Il lavoro è stato portato avanti con Giuseppe Amato, capo del laboratorio Aimh del Cnr, Fabrizio Falchi e Claudio Gennaro.

"Sono onorato – racconta – di ricevere questo premio, un riconoscimento molto prestigioso a livello europeo. Ringrazio molto i colleghi e gli amici in questi sei anni di studio". Inevitabile una domanda sull’intelligenza artificiale: potrà mai spodestare l’uomo? "Io credo che l’intelligenza artificiale tenderà a essere supporto all’umano. Da parte mia non c’è paura. In generale si sta parlando di una nuova rivoluzione industriale. Essa in passato aveva rimpiazzato lavori ma mai sostituiti del tutto. Io credo che il nucleo di tutto sia: l’Intelligenza artificiale deve essere un supporto, con sempre una supervisione umana".