
Il paese ha faticato ad accogliere tutti, nel piccolo oratorio la famiglia, stretta attorno alla bara, e tra i fiori che la coprivano la foto di Massimiliano Zani sorridente. Ieri anche il cielo piangeva la morte del vicesindaco di Filattiera, rimasto vittima di un incidente agricolo la scorsa settimana. Grosse gocce di pioggia hanno accompagnato l’inizio della funzione, mentre un sole caldo ha scortato il corteo funebre fino al piccolo cimitero del paese. Rocca Sigillina ha voluto dire addio a ‘Massi’, come lo chiamavano tutti con affetto. E tutti sono arrivati a salutarlo, tanti giovani, tanti amministratori, i cacciatori e i colleghi di Gaia.
La celebrazione, semplice ed emozionante, è stata officiata da diversi sacerdoti, che hanno rivolto parole di conforto e affetto alla moglie, alla madre, ai tre figli. "Di fronte alla morte tragica di Gesù, come di fronte alla scomparsa del nostro fratello Massimiliano – ha detto Monsignor Alberto Silvani – non ci sono risposte o spiegazioni, la morte fa parte della vita e se tutti possiamo sapere come siamo entrati in questo mondo, nessuno può sapere come ne usciremo. Il grande dolore per la scomparsa di una persona cara ha bisogno di silenzio, perché ciascuno possa fare un piccolo cammino di fede".
Gli amici del paese hanno affidato a Giovanna Leoncini le parole per salutarlo: "Il nostro dolore non si può descrivere o misurare abbiamo perso una persona sulla quale potevamo fare affidamento, soprattutto ora che la maggior parte della nostra comunità è formata da anziani. Massi era sempre pronto a tendere la mano a chi era in difficoltà, lo ricordiamo durante la pandemia, premuroso, a distribuire mascherine e consegnare spese a domicilio. Promettiamo aiuto e supporto alla sua splendida famiglia".
Una famiglia unita, come l’ha definita la sindaca Annalisa Folloni, che ha ricordato i bei momenti trascorsi in amministrazione. "Amava il suo Appennino – ha detto –, amava la Rocca, luogo dell’anima che gli apparteneva. Amava le passeggiate sui monti, lavorare nell’azienda agricola, raccogliere funghi, era orgoglioso di offrire agli amici i prodotti del nostro territorio. E poi la moto, la caccia, la politica, mancherà tanto alle squadre del soccorso alpino e ai vigili del fuoco, che spesso aiutava nella ricerca di persone scomparse".
Gli amplificatori all’esterno della chiesa hanno fatto risuonare parole e preghiere per tutta la vallata, in un silenzio quasi irreale. Anche Gianni Lorenzetti, presidente della provincia gli ha voluto rendere omaggio. L’amico Cosimo Ferri si è rivolto ai figli: "Lui è stato cresciuto da madre e zio, oggi vi lascia la sua voglia di vivere. Ha cercato in questi pochi anni di trasmettervi quello che non ha avuto da suo padre. Fate tesoro di quello che vi ha trasmesso, a me lascia lealtà, voglia di vivere e un’amicizia che non potrò dimenticare". Monica Leoncini