"Le montagne divorate con una ferocia inaudita"

La presidente di Italia Nostra, Emanuela Biso, propone interventi per salvaguardare le montagne di Carrara dall'escavazione e chiede la creazione di un vero Parco delle Apuane.

Anche la presidente di Italia Nostra, Emanuela Biso, interviene sull’escavazione dopo la messa in onda della puntata di Report intitolata ‘Il marmo della Duchessa’. "Questo programma ha riportato alla luce tanti problemi legati al marmo che i nostri concittadini già conoscono e subiscono – scrive Biso –. Carrara improvvisamente si è risvegliata, tutti giustamente uniti contro le infelici frasi pronunciate da Franchi. Ma viene il dubbio che questo comprensibile accanimento contro un singolo personaggio faccia spostare l’attenzione dal vero problema. Montagne ‘martiri’ che giorno dopo giorno vengono divorate con una velocità e una ferocia inaudita. Se l’estrazione del marmo proseguirà con questo ritmo, i nostri nipoti non potranno più godere dei nostri bei monti, e non sgorgherà più acqua potabile dai nostri rubinetti. Per la salvaguardia del mare e dei pesci sono stati presi provvedimenti. Ci sono periodi dell’anno in cui è vietata la pesca per il ripopolamento della fauna ittica. Per l’escavazione del marmo non c’è tregua, e il marmo non ricresce. Per questo proporrei ai nostri amministratori che in periodi calendarizzati, un mese all’anno, una settimana a trimestre, all’estrazione del marmo si accompagnino attività del personale di cava per ripristino dell’ambiente, recupero della marmettola, ripristino e pulizia dei corsi d’acqua, scelta dei marmi antichi per il museo del marmo, ripristino dei sentieri. Gli operai delle cave potrebbero fare questo lavoro, pagati dagli industriali". "Non si può pretendere che i nostri imprenditori si convertano all’ecologia – prosegue –. Sarebbe come chiedere al lupo di diventare vegetariano. Nutriamo ancora delle speranze per salvare il salvabile. Serve un vero Parco delle Apuane, che con le sue leggi e i suoi divieti sappia armonizzare le esigenze di tutti, e che l’Unesco dichiari le nostre montagne patrimonio dell’umanità".